Il Cne aveva annunciato giovedì che la convocazione della consultazione potrà avvenire nel primo trimestre del 2017.
“Sono con le spalle al muro. Sono certo che se aprissero 40mila tavoli per raccogliere la libera espressione della volontà popolare, in quel giorno si raccoglierebbero più di dieci milioni di adesioni. Una cosa che nel giorno stesso li obbligherebbe a dimettersi” afferma Jesù Torrealba segretario del MUD – Unidad organizzazione che raccoglie tutta l’opposizione venezuelana.
Il Cne ha disposto che la raccolta delle firme per la richiesta di referendum, sottoscritta almeno dal 20 per cento del totale degli iscritti alle liste elettorali, avvenga tra il 26 e il 28 ottobre prossimi.
L’opposizione invece vorrebbe votare prima del 10 gennaio. Solo così una vittoria del Si, peraltro data per scontata dai sondaggi, porterebbe alla crisi di governo e all’indizione di elezioni anticipate.
Maria Corina Machado ex deputata sospesa dalla carica, nella scorsa legislazione, rea di essere andata a parlare della situazione del suo paese all’OEA e leader di Vente Venezuela dichiara che: L’Assemblea Nazionale (parlamento venezuelano) dovrebbe ripondere al CNE, deponendo Nicolas Maduro, perché di nazionalità colombiana e quindi secondo la Costituzione scritta dal defunto Hugo Chavez, non potrebbe ricoprire l’incarico di presidente essendo per la costituzione possibile solo a cittadino venezuelano senza doppia nazionalità, come accusa da anni l’opposizione essendo Maduro figlio di colombiani e si presume che secondo le leggi colombiane sia a tutti gli effetti cittadino di quel Paese oltre che venezuelano. Su questo argomento il Presidente Maduro è sibilino non ha mai mostrato pubblicamente il suo certificato di nascita ne tanto meno si sa dove sia nato di preciso lui stesso in vari discorsi ha citato posti diversi tutti venezuelani, ed altrettanto hanno fatto vari esponenti chavisti, resta il mistero se sia come affermano vari esponenti dell’opposizione con doppia cittadinanza o addirittura altri affermano che sia proprio nato in Colombia, di sicuro sua mamma era colombiana.
Il Venezuela aspetta lunedì, per sapere quali saranno le contromosse dell’opposizione alla decisione del CNE Consiglio Nazionale Elettorale che giovedì ha annunciato che il referendum si svolgera nel primo trimestre del 2017, tutelando il partito di governo, che in caso di sconfitta, l’unico che andrebbe via sarebbe Maduro rimpiazzato dal Vice presidente che porterebbe a termine la legislatura sino al 2019 anno dove è prevista l’elezione presidenziale, di certo a dicembre si dovrebbe votare per il rinnovo dei Governatori, ma a tutt’oggi nessuno ne parla.
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