ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 09 Luglio 2015 18:08

Lettera aperta al Sindaco di Messina

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Sig: Sindaco,
mi perdoni se in questi giorni di afa oso disturbare la sua quieta giornata a Palazzo Zanca per sottoporre alla sua attenzione uno dei problemi meno impellenti della città: il verde pubblico.


Lei mi dirà: "Ma che vuole, proprio in questo momento in cui si combatte per debellare tonnellate di rifiuti: in questo momento in cui il servizio di trasporto pubblico è ridotto ai minimi termini e per fare camminare alcune vetture se ne "cannibalizzano" (si tolgono pezzi da altre vetture, ndr) altre; in questo momento in cui, malgrado la tassa che ingloba anche la manutenzione delle strade sia stata pagata dai messinesi, le arterie cittadine sono colme di crateri e altro; in un momento in cui gli automobilisti messinesi ci citano a giudizio per farsi risarcire i danni causati dalla non manutenzione delle strade; malgrado la linea tranviaria, parte fiera, sia invasa, ai margini, da erbacce che formano vere e proprie siepi; in un momento in cui combattiamo coi senza tetto che ci chiedono le case e ci insultano perché le graduatorie, a loro dire, non sono vere; malgrado questo ed altro, lei mi viene a parlare del verde pubblico?"
No, signor sindaco, non mi fraintenda: non desidero parlarle di qualcosa che non esiste, desidero esprimere il desiderio che tutte le erbacce che infestano le strade messinesi sotto i marciapiede, lungo la linea ferrata, le aiuole e le ville che ancora ci restano, che tutte le erbacce, ripeto, non vengano eradicate. Perché? perché in gran parte sono il vero verde pubblico che abbiamo in città. E' un verde pubblico che cresce in modo spontaneo, non ha bisogno della manutenzione che non esiste e ogni giorno di più ci fa sentire l'odore della natura oltre a far godere i nostri occhi, che, come noi, apprezzano quel poco verde che abbiamo, ma che non viene da lei.
E, visto che la città soffre i problemi che lei ha elencato, ed altri ancora, concludo, signor sindaco, con una domanda di servizio e un'altra di merito.
La prima: per una migliore vivibilità di Messina, è in grado di far lavorare i dipendenti pubblici addetti ai vari servizi o le coop con le quali il Comune ha siglato contratti?
La seconda: se lei, signor sindaco, dovesse esprimere un giudizio sulla sua carica secondo i parametri espressi da Sciascia ne "La civetta" e che si riferiscono al valore dell'uomo, come si definirebbe, sinnacu, menzu sinnaco, sinnachicchiu o ......
Tenga presente, però, che l'autogiudizio sulla sua carica, essendo la stessa riferita all'uomo, comporterebbe un trasferimento d'obbligo alla persona.
Cordialità

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