ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 13 Ottobre 2016 10:30

Reggio Emilia – Bilancio positivo dell’edizione 2016 di Fotografia Europea

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Nell'edizione 2016 che si è conclusa crescono i finanziamenti privati che passano 56% del 2015 al 70,3%

Si è chiusa da pochi mesi l'edizione 2016 di Fotografia Europea con un bilancio positivo grazie anche alla dimensione regionale avuta quest'anno dal festival, che ha affiancato Bologna e Parma a Reggio quali sedi espositive, coinvolgendo altre prestigiose realtà del sistema culturale regionale come la Fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna e lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

La macchina organizzativa della kermesse fotografica ha ripreso l'attività a pieno ritmo per confezionare una nuova edizione ancora più interessante e ricca di proposte innovative. 'Mappe del tempo – Memoria, archivi, futuro' sarà il tema portante della dodicesima edizione, curata dal comitato scientifico composto da Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini e in programma a Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio 2017.

Lo annuncia il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi che afferma: “L'impegno è quello di ribadire l'ottimo successo della passata edizione attraendo a Reggio Emilia alcune grandi mostre e proseguendo nell'allargare la rete di Fotografia Europea a nuovi spazi espositivi e a nuove città. Il tema è quanto mai attuale: ognuno di noi ha oggi a disposizione una mole di informazioni sempre più significativa, ma le modalità di sedimentazione delle stesse, la loro conservazione nel tempo, la capacità cognitiva di organizzazione dei dati e il loro utilizzo nella formazione di una memoria collettiva alla quale attingeranno le generazioni a venire non è scontata, né automatica. E' una questione di qualità, prima ancora che di quantità di documenti, immagini in primis, a cui abbiamo accesso, nonché di contestualizzazione degli stessi in un racconto globale”.

Elio Grazioli, Walter Guadagnini e Diane Dufour spiegano le valenze e le sfaccettature offerte da questo tema: “Concentrarsi sugli archivi significa, per noi, interrogarsi sul ruolo che vi svolgono le immagini, e in particolare la fotografia. Ancora una volta: puro documento, registrazione, dato, o interpretazione, espressione, immaginario, trasfigurazione? E ancora una volta: passato, presente o futuro? Oggi archiviare la fotografia significa spesso archiviare dei files, dei dati immateriali, non più dei rullini o delle stampe; non abbiamo più l'album delle fotografie per archiviare i nostri ricordi, ma la cartella sul desktop, pronta magari ad essere condivisa con decine di migliaia di persone, conosciute e non. Negli archivi i fotografi trovano nuovi stimoli: l'immagine del passato, estratta dall'archivio e portata nel presente attraverso il processo di creazione artistica, cambia, il documento diviene invenzione, la storia si trasforma in racconto, più o meno plausibile, o in utopia, più o meno praticabile. Mappe del tempo significa – aggiungono i curatori -questo potere dell’immagine di essere la carta topografica della memoria e insieme la rappresentazione propositiva del futuro”.

La chiamata internazionale

Il primo passo per sondare a livello internazionale le possibili declinazioni del tema prescelto è il lancio della chiamata internazionale effettuato con l'obiettivo di fare scouting, ricercare nuovi sguardi sul tema e promuovere i talenti della scena fotografica internazionale consentendo loro di svolgere una ricerca fotografica e di esporre in una prestigiosa sede del festival le loro opere a Reggio Emilia durante la kermesse. La public call si rivolge a fotografi e curatori europei o residenti in Europa. E' l'invito a presentare progetti espositivi che esplorino il tema di questa edizione in modo creativo e originale. Tutti i progetti presentati saranno valutati dal comitato scientifico del festival, composto da Diane Dufour (Le Bal, Parigi), Elio Grazioli (Università degli Studi di Bergamo) e Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna), e quelli selezionati entreranno a far parte del circuito ufficiale della manifestazione. Per ogni artista selezionato sarà accettato un unico progetto, che riceverà un finanziamento di 2500 euro. La call resterà aperta fino al 27 novembre; tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione sono disponibili sul sito.

Fotografia Europea genera ricadute positive per lo sviluppo economico di Reggio Emilia

Fotografia Europea contribuisce sempre più alla crescita economica della città. Dall'analisi dell'impatto economico, condotta dal Centro di Ricerca Giuno dell’Università di Modena e Reggio Emilia, emerge che l'ultima edizione di Fotografia Europea è riuscita a generare sul territorio un valore complessivo stimato di oltre 2.945.539 euro, che corrisponde a più di 3 euro per ogni euro speso nell'organizzazione. L'analisi ha dimostrato che investire in cultura produce ricadute positive anche per lo sviluppo economico e che Fotografia Europea è in linea con i più importanti festival ed eventi culturali. Fotografia Europea è sostenuta da una forte cooperazione pubblico-privato: nel 2016 la partecipazione dei privati ha costituito il 70,3% dei finanziamenti, in forte crescita rispetto al 56% del 2015. L'edizione 2016 ha potuto contare su 1.400 partner, tra pubblici e privati. I risultati dell'analisi condotta dall'università sono incoraggianti e ricchi di preziose informazioni anche sul pubblico del festival: emerge innanzitutto che Fotografia Europea è un evento consolidato che attrae un target “fedele” (il 68% ha all’attivo in media almeno 5 edizioni), con un alto grado di scolarizzazione (53% laureati), soprattutto donne, impiegati, liberi professionisti, insegnanti e studenti. Il 56% dei visitatori arriva da fuori provincia, attratto da un'iniziativa che ogni anno dimostra di incontrare i favori del pubblico (89% si dichiara soddisfatto della qualità artistica e dell'accoglienza). 

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