ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 17 Ottobre 2016 00:00

La Rai è ripetitiva ha ragione la Gabanelli

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La Gabanelli lascia la conduzione di Report per non essere ripetitiva, dopo 20 anni occorre un rinnovamento. Attenzione, stiamo parlando di una giornalista, e di un programma di inchiesta ogni volta diverso, per tema, protagonisti, scene, tutto. Eppure…lei parla di ripetitività.

 

Cosa dire dei programmi oramai cult della Rai dalla cucina della Clerici, che passando dalla Moroni diventa anche una nutrita serie di libri e riviste nelle messaggerie di tutto il paese? Siamo un paese… come è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana dell’Eur … ovvero ..un popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori» e ora aggiungiamo anche di cuochi. Nulla da dire sugli spettacoli, la musica, l'intrattenimento e lo spettacolo. 

Ma la cosa che davvero offende, a mio modesto avviso, la creatività dei pensatori e degli scienziati, non sono certamente Piero Angela e figlio, ma le opere sceneggiate che danno luogo a un Posto al Sole, al Medico in famiglia, a Don Matteo che rappresentano diversi lustri di appiattimento culturale. Diceva il grande Eduardo a Dario Fo: £datemi un bel finale che vi scrivo una commedia".

Capite, la massima espressione artistica ha un bel finale e si chiude dentro il pensiero unico dell’artista e allora queste opere diventano sul serio capolavori. Una volta la Rai trasmetteva opere letterarie anche in più puntate che avevano però un finale; perché il romanzo da cui erano tratte ha un bel finale. Va detto che anche ora la Rai produce storie di cronaca, di poliziotti o magistrati ammazzati e sono tutte storie che hanno una fine, anche tragica. E si passa ad altro. Se le soap opere, remake dei paesi latino-americani di trent’anni fa, non hanno la fine è perché si nutre il cervello dei teleutenti di cose leggere e sempre allo stesso livello, amori, corna, un frullato melense e senza sugo. Ora siamo al terzo anno di Braccialetti Rossi che copiato anche in America, lì però non funziona: Red Band Society, remake della serie spagnola che ha avuto molto successo in Italia, non avrà probabilmente una seconda stagione, e di sicuro la prima non andrà oltre i tredici episodi iniziali. FOX – che negli Usa trasmette il remake di Braccialetti Rossi con protagonista il premio Oscar Octavia Spencer – ha infatti deciso di stoppare la produzione e non ha ancora stabilito una data per trasmettere i restanti tre episodi dopo il finale invernale che, previsto al decimo episodio, andrà in onda a dicembre.

Ora è indubbio che se una cosa ha successo perchè non farla?. Ma sui bambini ospedalizzati portare storie vere di clown con il sorriso forse va meglio che non far vedere favole che nella vita è difficile raggiungere. Forse il flop in Usa ci dice qualcosa che noi non capiamo. 

Di tutt’altro spessore, per esempio, il progetto Medici con Dustin Hoffman che proietta la nostra Storia Italiana in un evento mondiale, soprattutto laddove questa Storia non ce l’hanno. Ottimo brand la creazioni di programmi nuovi e sempre più stimolanti come quelli che affrontano temi di costume, di notizie. Ma le opere di narrazione non possono avere questo cliché ripetitivo. Marquez nel suo capolavoro: "100 anni di solitudine, fa capire al suo generale Aureliano Babilonia, ultimo di una incredibile generazione secolare di un paese magico come Macombo,che la sua storia irripetibile finisce così, dicendo che è bandita dalla memoria degli uomini, anche se in tal modo consegna la storia all'umanità, perché tutti coloro che scrivono: o hanno letto Marquez o altri capolavori simili. altrimenti possono scrivere quello che vogliono, non passeranno: "perché le stirpi condannate a cent’anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra”.

Meno male che c’è il telecomando, il tasto cambia canale, quasi un salvavita.

 

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