ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

A meno di una settimana dalle presidenziali francesi una nuova tegola si abbatte su Marine Le Pen. Dopo l’appello, comparso sul quotidiano Libération, firmato da oltre cento esponenti di spicco del mondo dell’arte e della cultura che chiedevano di "sbarrare la strada" al leader del Front National, adesso a schierarsi contro la candidata sono ben 25 premi Nobel per l'economia. 

"Guardate questa foto. E ditemi se non vi vengono i brividi." - scrive su Facebook ex Segretario del Partito Democratico ex Premier Matteo Renzi.

All'esame in Aula alla Camera la proposta di legge sul testamento biologico,"Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento", con l'obiettivo di arrivare a licenziare il provvedimento entro giovedì 20 aprile.

L'Ufficio Informazione del Segretario Generale del Dipartimento Europeo Sicurezza e Informazioni “Haissam Bou Said” (DESI), ha annunciato: “L’Ufficio ha ricevuto informazioni precise che indicano che il Califfo dell’Isis Abu Bark Al Baghdadi “è stato arrestato nel nord della Siria, grazie a una azione congiunta delle forze di intelligence russio – siriane”, lo rende noto l'Agenzia stampa Sputnik .

Si tratta, anche a leggere le news della CNN di una vera prova di forza, mentre la Cina, certo in modo del tutto undeground sta trattando col dittatore coreano, aiuti economici in cambio di un disarmo nucleare.

Ultimora sentita al tg e non ancora ripresa dalle agenzie italiane. Un elicottero sarebbe caduto per motivazioni legate alle intemperie. 

Il 26 aprile è il giorno tanto atteso del confronto tv tra i tre candidati. E anche quello in cui ci si potrà orientare sui contenuti, dopo due mesi di accuse e sospetti. Dall'assemblea che il 19 febbraio ha ufficialmente aperto la fase congressuale, si è assistito a continui botta e risposta, con il corollario della scissione che ha visto protagonisti Bersani, Speranza e D'Alema.

Lunedì, 17 Aprile 2017 08:04

Turchia, la democrazia è morta

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Il voto in Turchia al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che dichiara la vittoria, anche se con un risicatissimo vantaggio è un monito per chiunque pensi all’uomo solo al comando.

Non lo si può certo considerare un trionfo ma alla fine Recep Tayyip Erdogan ha vinto. I “Sì” al referendum costituzionale sul presidenzialismo in Turchia sono stati il 51,22% contro il 48,7 dei “No”. In pratica i favorevoli sono stati 24 milioni 325 mila, i ‘no’ 23 milioni 170 mila.

Era stato l'unico esperto a prevedere la vittoria di Donald Trump, basando le sue previsioni su un complicato sistema statistico, incentrato sulla popolarità dei partiti. Negli Stati Unti il professor Allan Lichtman dell'American University, era diventato una celebrità a ridosso del voto di novembre.

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