ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 07 Luglio 2016 14:25

Cyber-guerra contro Agorà Magazine

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Cyber-guerra che oscuri, vigliacchi, individui ci hanno dichiarato, continua, cambiano le sigle Isis, Anonymous ed adesso Anonplus, ma l'obbiettivo è lo stesso mettere il bavaglio ad Agorà Magazine, eliminarci, far si che voi lettori non siate informati, che voi Associazioni, e singoli cittadini non abbiate un vostro spazio, una Agorà per denunciare soprussi, attività culturali, o semplicemente raccontarvi.

Roma - Cresce la polemica dopo le nuove notizie relative all'inchiesta sulle tangenti a Roma, che coinvolgono, a seguito di intercettazioni telefoniche, la famiglia del ministro dell'Interno e leader di Ncd, Angelino Alfano.

Che oggi si difende e bolla come "barbarie" le indiscrezioni circolate in queste ore. "Oggi la barbarie illegale arriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant'anni, il cui fisico e' da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente, avrebbe fatto 'pressioni' presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni", afferma Alfano in merito agli sviluppi dell'inchiesta 'Labirinto'.

 

"Le due signore che parlano, anche insultandomi, non so chi siano - sottolinea Alfano - ma quell'uomo lo conosco bene perche' e' mio padre ed e' indegno dare credito e conto a cio' che i magistrati avevano scartato dopo avere studiato. Nel frattempo, il contenuto reale dell'inchiesta giudiziaria passa in secondo ordine in spregio ai tanti uomini dello Stato che a quella inchiesta si sono applicati". Una difesa che non convince le opposizioni che, compatte, chiedono le dimissioni del titolare del Viminale. Richiesta giudicata pero' "pretestuosa" dal Pd.

Il Movimento 5 Stelle e' convinto che "le intercettazioni telefoniche inchiodano letteralmente il ministro degli Interni del Governo Renzi" che "dovrebbe rassegnare oggi stesso le dimissioni", dichiarano i capigruppo pentastellati di Camera e Senato Laura Castelli e Stefano Lucidi. I 5 Stelle non sono soli: anche il leader della Lega, Matteo Salvini chiede un passo indietro: "Ministro Alfano, faccia una cosa giusta: dimissioni. E stessa richiesta arriva da Sinistra italiana. Infine, Giorgia Meloni 'affronta' de visu il ministro e durante il question time gli chiede di lasciare il governo. A difesa di Alfano si schiera il suo partito: "Trovo indecente lo sciacallaggio mediatico", afferma il capogruppo Maurizio Lupi, mentre Renato Schifani definisce la famiglia Alfano dei "galantuomini". Pier Ferdinando Casini parla di "attacchi strumentali". Prende posizione anche Forza Italia, con il capogruppo a palazzo Madama Paolo Romani, che torna alla carica sulla necessita' di un giro di vite sulle intercettazioni: "Contro il ministro Alfano viene azionata in questeGWEN GLI AMICI DI SPINO per Agorà ore la solita tenaglia mediatico-giudiziaria". Si tratta di "un malcostume che dovrebbe finalmente obbligare il Parlamento a varare una legge che sia in grado con chiarezza di mettere fine a una prassi che gia' viola alcune norme e lo stesso dettato costituzionale", conclude. (AGI)

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"Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un'inchiesta giudiziaria. Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici". E' quanto dichiara Angelino Alfano in merito al blitz anti-corruzione della Guardia di Finanza avvenuto ieri a Roma.

Alla mezzanotte mentra stavamo pubblicando l'edizione del 7 luglio, sono apparse immagini di una nuova versione di pirati informatici: Anonplus.

Roma - A quanto si apprende, gli accertamenti eseguiti oggi a Roma dall'equipe guidata da Vincenzo Pascali del Policlinico Gemelli sulle vittime dell'attentato di Dacca dimostrano che i terroristi hanno infierito sugli ostaggi, mutilandoli in diverse parti del corpo. Senza dare loro il colpo di grazia. Le ferite sarebbero state inferte da armi da taglio. Ma oltre a queste i medici legali hanno rinvenuto in alcuni casi anche tracce di proiettili.

Roma - La giunta capitolina e' chiusa. "Sì", assicura in prima persona il sindaco di Roma, Virginia Raggi, lasciando il Campidoglio e confermando così di aver sciolto gli ultimi nodi sulla formazione della sua squadra.

Ma continua il massimo riserbo sui nomi, che saranno svelati solo dopodomani quando la giunta capitolina si insediera' ufficialmente nella prima seduta della nuova Assemblea. E' questa la linea decisa dai 5 Stelle dopo ore febbrili di lavoro per chiudere la squadra che affiancherà Virginia Raggi al Campidoglio. I pentastellati giurano che i nodi sono stati sciolti anche se le bocche sono rigorosamente cucite sui dettagli e sui nomi. Ma alla fine di un'altra giornata di incontri al Campidoglio (anche con Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, responsabili della comunicazione M5S di Senato e Camera) è la stessa Raggi che ai cronisti, che le chiedono se la giunta sia chiusa, conferma con un netto: "Si'".

Già in una giornata segnata dal 'silenzio' dello staff e della comunicazione ufficiale, fonti 5 Stelle avevano assicurato che la giunta fosse davvero chiusa e che l'annuncio, seppur senza fare alcun nome, non rappresentasse un escamotage per prendere tempo e allentare la pressione, anche mediatica, sul Campidoglio. Domani, secondo quanto si apprende, dovrebbe tenersi una prima riunione informale della Raggi con la squadra al completo in vista dell'insediamento vero e proprio dell'indomani.

In questi giorni di incontri e riunioni, le comunicazioni da parte dello staff ai giornalisti sono state di fatto interrotte, lasciando spazio solo ad indiscrezioni puntualmente smentite dai 5 Stelle, in primis da Luigi Di Maio che ha negato litigi o dissidi con Beppe Grillo accusando i giornali di scrivere il falso e sostenendo sicuro: "Ogni volta la loro disinformazione gli si rivolta contro come un boomerang". Fonti autorevoli 5 Stelle negano tra l'altro con forza la cena tra Di Maio e Raggi che, sostengono, non ci sarebbe mai stata.

Le difficoltà di questi giorni, cruciali per la nascita del nuovo governo capitolino a 5 Stelle, sarebbero state quindi risolte. Difficoltà che molti in ambienti pentastellati avevano definito fisiologiche perché dovute alla scelta di nomi giusti per competenza ma anche per l'esigenza di trovare figure con storie personali e politiche in sintonia con i valori 5 Stelle. Il mini direttorio è stato in prima linea e lo sarà anche nei prossimi mesi per rimettere in sesto, viene spiegato, una situazione molto difficile nella Capitale. Anche se la sindaca sarebbe determinata e pronta per affrontare la 'battaglia'.  

Stando alle indiscrezioni delle ultime ore, comunque, il sindaco Raggi potrebbe tenere per sé le deleghe a Personale e Lavori pubblici, mentre vengono date per certe le nomine degli assessori Laura Baldassarre (Politiche sociali), Paolo Berdini (Urbanistica), Luca Bergamo (Cultura), Andrea Lo Cicero (Sport), Flavia Marzano (Semplificazione), Paola Muraro (Ambiente) e Daniela Morgante (Bilancio). Quest'ultima potrebbe però essere incaricata come capo di gabinetto al nonna iolandaposto del già nominato Daniele Frongia, che in tal caso diverrebbe vicesindaco con delega al Patrimonio e alla riorganizzazione delle partecipate, mentre al Bilancio potrebbe andare Marcello Minenna. Al Commercio si fa il nome di Adriano Meloni mentre salgono le quotazioni del consigliere comunale Enrico Stefano come assessore ai Trasporti. (AGI) 

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Madrid (Espana) - El presidente del Gobierno en funciones, Mariano Rajoy, tiene la intención de presentarse a la investidura en el Congreso si el Rey le hace el encargo y hacerlo en la última semana de julio, si es necesario con una mayoría simple que le permita formar gobierno y poner en marcha la medida que considera más urgente, la aprobación del techo de gasto, primer paso para preparar los Presupuestos del Estado pero también los de las 17 comunidades autónomas.

"Quello che state leggendo sui giornali in questi giorni è falso. Dal gossip su Roma, alle telefonate, alle correnti, alle beghe interne, addirittura le invenzioni sui litigi con Grillo. Allucinazioni di giornalisti che da quando è finita la prima Repubblica, non azzeccano uno scenario neanche se glielo passa il diretto interessato. Ad alcuni di loro non rilascerò mai più un'intervista, vista la disonestà intellettuale dimostrata, e per questo inventano di sana pianta su di me". Lo scrive su facebook Luigi Di Maio, membro del direttorio del M5S, in merito alla presunta tensione interna al Movimento.

Il vicepresidente della Camera commenta anche gli attacchi alla sindaca di Roma Virginia Raggi: "Niente di nuovo. Avevamo previsto che sarebbero stati tutti contro Virginia e la sua Giunta. Ma siamo un gruppo compatto e forte. Siamo una comunità. Per quanto provino a farci apparire come gli altri, ogni volta la loro disinformazione gli si rivolta contro come un boomerang".lion per agorà

Di Maio conclude il suo intervento con un suggerimento ironico: "Di questi tempi consiglio 'La Settimana Enigmistica', che batte tanti quotidiani per copie vendute. Lì i rebus ve li risolvete da soli. E sicuramente il risultato è più attendibile". (Adn)

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Roma - "Finchè sarò segretario, le correnti non torneranno a governare questo partito. Lo dico in primis ai renziani: quelli della prima ora, della seconda ora e quelli last minute": è l'avvertimento lanciato dal  premier, Matteo Renzi, alla direzione del Pd, in un intervento a tutto campo due settimane dopo i ballottaggi delle comunali che hanno segnato un arretramento del partito.

Roma - "Gianni: io sono fuori dal talent, ci sono dentro solo per la vostra rappresentazione macchiettistica del talent".

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