Rivendicato l'attacco che ha fatto 150 feriti. Nessun italiano coinvolto. In mattinata spari contro un C-130 dell'aeronautica italiana
Tra le vittime ci sono bimbi. Poi nuove esplosioni. In precedenza spari allo scalo, paura su un C-130 italiano. Karzai e Abdullah di fatto agli arresti domiciliari. I talebani tolgono loro armi e mezzi alla scorta, i due sono nella stessa casa. L'ambasciata Usa in Afghanistan esorta gli americani a non recarsi allo scalo della capitale. Intanto la musica sarà di nuovo vietata. L'Isis ha rivendicato gli attacchi che hanno fatto 140 feriti. Nessun italiano coinvolto. In mattinata spari contro un C-130 dell'aeronautica italiana.
"È per la loro sicurezza" dice il portavoce degli islamisti. Chiusa la strada che porta all'aeroporto: potranno partire solo gli stranieri.
Spagna, Francia e Gran Bretagna fanno i conti con una situazione logistica e di sicurezza che degenera di ora in ora. Mentre l'Unione europea quadruplica gli stanziamenti per aiutare i profughi.
Draghi chiede di coinvolgere Cina e Russia, Turchia, India e Arabia Saudita nella gestione del futuro del Paese.
Lo stratagemma per farsi riconoscere dai carabinieri italiani che le hanno accompagnate verso il volo della salvezza. "Ora il mio sogno è portarle per la prima volta al mare" dice Luca Lo Presti, il presidente dell'organizzazione milanese.
Sedicimila evacuati nelle ultime 24 ore, 11.000 solo da parte dei militari americani. Dal 14 agosto sono stati tratti in salvo in 37 mila. La Germania insiste con gli alleati Nato per tenere aperto lo scalo di Kabul anche a settembre.
Ha parlato dalla Casa Bianca, con alle spalle la vicepresidente Kamala Harris e il segretario di Stato Antony Blinken, per inviare plasticamente un messaggio di collegialità dietro quelle scelte messe sotto accusa anche dai democratici. "Non posso promettere quale sarà il risultato finale". In serata telefonata tra il Presidente e Mario Draghi.
Il colloquio tra il premier e il presidente Usa sull'evacuazione dei connazionali e dei cittadini afghani vulnerabili, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l'assistenza umanitaria a favore della popolazione. Nel dialogo sono state inoltre discusse le prospettive a favore della stabilità e dello sviluppo del Paese ora in mano ai talebani.
L'identità del giornalista preso di mira, che ora risiede in Germania, non è stata specificata. Diversi altri membri della sua famiglia sono riusciti a fuggire in extremis mentre i talebani andavano di porta in porta per catturarli.