Oltre al grattacielo, venuto giù come un castello di carte nel cuore di san Paolo in Brasile, rischia di crollare anche quello che resta della credibilità dell'amministrazione della megalopoli paulista. Mentre ufficialmente si parla di appena una vittima, la stampa dice che sono molte decine di persone, oltre una quarantina, date per disperse e che potrebbero essere morte nel crollo.
La giustizia brasiliana ha cambiato idea sull'ex terrorista Cesare Battisti. Condannato in Italia per 4 omicidi e che Roma vorrebbe estradato sin dal marzo del 2007.
Il Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano ha posticipato almeno fino alla prossima settimana il suo esame della costituzionalità delle incarcerazioni di imputati giudicati colpevoli anche in secondo grado, una decisione che rende dunque impossibile la scarcerazione dell'ex presidente Lula da Silva, in carcere dallo scorso sabato per scontare una pena di 12 anni per corruzione e riciclaggio.
L'ex presidente brasiliano deve scontare una condanna a 12 anni per "corruzione passiva". L'esecuzione della pena gli impedisce di correre alle prossime presidenziali, alle quali risulta essere il candidato favorito.
Un legame scarsamente visibile lega le continue guerre in giro per il mondo, la questione climatica e la lotta spietata tra gruppi di potere per il controllo delle fonti energetiche e il consolidamento di un modello energetico che per l’86% soddisfa una domanda primaria fondata su carbone, petrolio e metano.
Gli avvocati di Lula da Silva stanno negoziando con la polizia federale i termini in cui l'ex presidente brasiliano si consegnerà alle autorità, in ottemperanza dell'ordine di carcerazione emesso ieri dal giudice Sergio Moro.
Pubblichiamo la rassegna stampa predisposta da Carlo Forin nostro collaboratore di Vittorio Veneto che si diletta nella ricerca linguistica da zumero e anche nella raccolta di giornali che sceglie per noi e li propone alla lettura nella tradizione della rassegna stampa
L'ex presidente del Brasile Lula da Silva ha tempo fino alle 17 di questo venerdì, le 22 in Italia, per consegnarsi alla giustizia a Curitiba e cominciare a scontare la condanna a 12 anni per corruzione. Il giudice Sergio Moro non ha perso tempo e, a meno di 24 ore dalla decisione della Corte Suprema di respingere la richiesta di habeas corpus presentata da Lula, ha spiccato il mandato di arresto.
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