Conclusa la riunione dei gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva al Senato. Una frattura definitiva sembra per ora scongiurata e si guarda a una lista comune per le Europee.
Mentre si fanno sempre più velenosi gli scambi di accuse tra i leader di Azione e Italia viva, il gruppo dell'ormai fu Terzo Polo a Palazzo Madama va verso la separazione, che costringerebbe l'ex ministro nel Misto insieme ai rossoverdi.
Mentre si fanno sempre più velenosi gli scambi di accuse tra i leader di Azione e Italia viva, il gruppo dell'ormai fu Terzo Polo a Palazzo Madama va verso la separazione, che costringerebbe l'ex ministro nel Misto insieme ai rossoverdi.
Mentre si fanno sempre più velenosi gli scambi di accuse tra i leader di Azione e Italia viva, il gruppo dell'ormai fu Terzo Polo a Palazzo Madama va verso la separazione, che costringerebbe l'ex ministro nel Misto insieme ai rossoverdi.
Volano gli stracci anche se entrambi i leader sarebbero intenzionati a mantenere il silenzio sulla vicenda. Italia Viva intanto andrà a congresso.
Dopo la rottura volano gli stracci. Il leader di Azione, Carlo Calenda, e quello di Italia viva, Matteo Renzi, dopo il divorzio continuano a scambiarsi accuse sulla fine del Terzo polo. E il 'botta e risposta' va avanti senza esclusione di colpi. Comincia in tarda mattinata l'ex ministro Calenda, che chiede ai suoi di mantenere un "rigido silenzio stampa".
Il leader di Azione: "Se da due partiti non nasce un partito ma ne nascono tre significa semplicemente che vuoi tenerti le mani libere". E incalza l'ex premier "Il nostro progetto non può dipendere da una persona che per il 90% del suo tempo pensa ad altro."
Una corsa in due step: il primo obiettivo è essere pronti per consultazioni del 2024 e puntare ad essere uno dei primi gruppi a Bruxelles. Il secondo è riportare al governo nel 2027 le forze liberali, riformiste, popolari e repubblicane.
Le perplessità della candidata del Terzo Polo alla presidenza della regione e di Carlo Calenda impongono uno stop al dialogo con il Comitato Nord.
La proposta del leader del Terzo polo porterebbe a un calo delle bollette del 53 per cento per l'elettricità e del 42 per cento per il gas.
"Se farà una bicamerale è un dovere partecipare e discutere". Il leader di Azione: sono però contrario al presidenzialismo. L'ex premier: sempre pronti a riscrivere insieme le regole.