Il presidente del Consiglio, intervistato in televisione da Bruno Vespa: "Dopo un anno di governo sono in pace con la mia coscienza". "Buona notizia" l'incarico di Mario Draghi sulla competitività europea: "Può avere un occhio di riguardo per noi."
Il documento approdato sul tavolo della riunione di Governo contiene, ritoccate al rialzo all'1%, le stime sulla crescita del Pil. Meloni: "Proseguiamo con la riduzione del debito". Previsto un calo della pressione fiscale dal 43,3 al 42,7% entro il 2026.
Il documento approda oggi sul tavolo della riunione di Governo. Ritoccate al rialzo all'1% le stime sulla crescita del Pil. Previsto un deficit al 4,5%.
Un'analisi della società prevede una significativa crescita anche dell'economia spagnola, mentre è più cauta sulla Germania e scommette sul mantenimento dei tassi da parte della Bce.
Crescerà nel 2021 al 6,2% (4,3% nel 2022) oltre le stime del Governo e sopra la media Ue del 5%. Nel 2022 sarà al 4,3%. Nella Ue il Pil salirà del 5%. Previsioni al ribasso per Germania e Spagna, bene la Francia.
L'Istat mette in guardia sulla crescita. Nel terzo trimestre l’economia italiana ha registrato una battuta d’arresto e per il quarto sarebbe necessaria una variazione congiunturale del Pil pari a +0,4% per raggiungere gli obiettivi presenti nella Nota di aggiornamento al Def. E' quanto rileva l'Istituto nazionale di statistica in audizione alla Camera sulla manovra.
In un lungo articolo su Formiche il neo titolare del Mef spiega la sua ricetta per il Paese. Passa per gli investimenti pubblici la crescita economica italiana.
Nel primo trimestre del 2018 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% nei confronti del primo trimestre del 2017. E' quanto rileva l'Istat, nel confermare così le stime congiunturali e tendenziali diffuse lo scorso 2 maggio.
Un caso lampante di quanto scellerata sia la politica dei trasporti ferroviari in Italia, affidata al monopolio del Gruppo FS SpA nelle sue articolazioni societarie, è dato dalla attuale gestione della ferrovia ionica e delle sue derivate.
Nel 2016 si prevede un aumento del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari allo 0,8% in termini reali, cui seguirebbe una crescita dello 0,9% nel 2017. Lo afferma l'Istat, secondo cui "le incertezze legate al riaccendersi delle tensioni sui mercati finanziari potrebbero condizionare il percorso di crescita delineato".