Le parole pronunciate dal presidente M5s sulla fine del campo largo non sono piaciute ai vertici Pd, ora "determinatissimi" a vincere in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria.
Fitta sequela di riunioni con fidati, parlamentari e dirigenti di primo piano del Movimento 5 Stelle per Giuseppe Conte. Riunioni da cui emerge che l'abbraccio con il renzismo resta "spettro" da evitare.
Continua a far discutere l'esclusione di Italia Viva dalla coalizione che sostiene la candidatura di Andrea Orlando. E il caso Rai pesa. I dem restano comunque ottimisti sul voto in Umbria ed Emilia Romagna.
La prima festa nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra vede sul palco Magi, Conte, Schlein, Fratoianni e Bonelli, poi sotto la pioggia tutti davanti a un boccale pieno. Non si parla di campo largo: mancano Renzi e Calenda.
In assenza della maggioranza richiesta dall’autorità per le garanzie nelle Comunicazioni - si legge nella nota - Viale Mazzini ritiene di non poter programmare alcun confronto.
La contestazione è condivisa da tutti i partiti di minoranza: "Un duetto stonato che viola la par condicio".
Più volte annunciato, il faccia a faccia tra la leader Dem e la presidente del Consiglio, in vista delle elezioni europee si terrà in Rai. I rispettivi staff hanno concordato data e modalità.
La scelta della leader di FdI (e l'opportunità per quella dell'opposizione) ha precedenti illustri e meno illustri che affondano le radici nella storia del voto della Repubblica italiana.
L'idea viene considerata un modo per allargare il consenso del partito e 'blindare' la segretaria. Ma non mancano le voci critiche.
Alle prossime europee gli altri capilista sono Cecilia Strada nel Nord Ovest, Stefano Bonaccini nel Nord Est e Lucia Annunziata al Sud.