Il leader Giuseppe e il Consiglio nazionale (che ha deliberato all'unanimità) condannano l'aggressione della Russia, invocano, se si renderanno necessarie, sanzioni anche più severe di quelle messe in atto.
Giovedì il presidente del Consiglio si presenterà in Parlamento per riferire sullo stato dell'arte della crisi Ucraina, anche alla luce della fitta interlocuzione fra il premier e i partner internazionali.
Le sue parole hanno suscitato la reazione dei renziani affidata al capogruppo Davide Faraone: "In una maggioranza si dialoga e non si rivendica: questo il principio che abbiamo chiesto di applicare”.
Nel Pd il timore è che proprio sul conflitto in Ucraina possa saldarsi un asse giallo-verde. L'ex premier Conte non cede neanche sulla necessità che ci sia un voto delle Camere sul posizionamento dell'Italia.
Non solo la questione delle armi inviate a Kiev, e la mancata presenza in Aula del premier prima del viaggio in Usa, ma ad andare di traverso al leader del Movimento 5 stelle sono soprattutto la vicenda del Superbonus e quella del termovalorizzatore da realizzare a Roma.
Tratttive nella maggioranza sull'eventuale successore del senatore Petrocelli alla guida della commissione Esteri.
Il leader del Movimento attacca Draghi, a partire dall’affondo del premier sul Superbonus e lo slittamento della delega fiscale.
Dopo le amministrative il Movimento 5 stelle potrebbe cambiare il simbolo nato nel 2009. Al momento nessuna decisione è stata presa ma il cambio potrebbe avvenire in vista delle elezioni in Sicilia o in vista delle Politiche.
Una regia politica dietro l'incontro a Roma fra i vertici degli 007 americani e quelli italiani. È l'ipotesi che Repubblica rilancia e che riapre il confronto fra i due ex premier.
Dopo il via libera al Dl Ucraina al Senato si prospettano altri ostacoli nel percorso della maggioranza, primo il caso Petrocelli, attesa in Aula èper la proposta di legge sui sindacati militari e, infine, ci sarà il confronto sul Def.