ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

La Procura di Catania chiede l'archiviazione del ministro Matteo Salvini per il caso Diciotti. A darne notizia nel corso di una diretta Facebook, lo stesso titolare del Viminale che ha aperto la busta inviata dalla Procura durante il collegamento. "Mi è arrivata ora in ufficio una busta chiusa dalla Procura di Catania: sarò assolto o indagato??? Dai che la apriamo insieme!", aveva annunciato il ministro all'inizio della diretta. Poi la lettura del testo con la richiesta di archiviazione. Ora la decisione finale spetta al Tribunale di Catania. ''E' una buona notizia, i gufi dei centri sociali saranno abbacchiati - ha detto in diretta il vicepremier -. Pare che il ministro dell'Interno non sia un delinquente, pare sia assolto dal reato di sequestro aggravato e continuato di persona. Dai, sono innocente''.

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Questa notizia dovrebbe star bene nel dialogo goldoniano delle «baruffe chiozzotte», laddove, tra il serio e il faceto, si sparano cazzate.
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Alla chiusura delle urne delle ore 21 nei 487 seggi presenti in Alto Adige la percentuale di affluenza è stata del 73,9%. I votanti che si sono recati alle urne per il rinnovo del consiglio provinciale altoatesino sono stati complessivamente 282.244.

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Via la non punibilità per i reati e fuori dal condono i beni e le attività finanziarie detenute all'estero. Mentre potrebbe entrare nel corso dell'iter parlamentare il saldo e lo stralcio delle cartelle di Equitalia per i contribuenti in particolari difficoltà economiche. Il condono targato M5s-Lega resta ma si ridimensiona rispetto ai contorni che aveva assunto nei giorni scorsi. La sintesi è stata trovata nel corso di una riunione ristretta tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

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Sabato, 20 Ottobre 2018 20:18

Condono annacquato Via lo scudo penale

Accordo in Consiglio dei ministri sulla querelle sorta sul decreto fiscale. Ora c'è la "stesura definitiva" e "pieno accordo", ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm. Il provvedimento, orientativamente, dovrebbe essere bollinato, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, lunedì e andare martedì in Gazzetta ufficiale.

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Sabato, 20 Ottobre 2018 07:21

Il condono della discordia

Scintille sul 'caso condono'. "Di Maio ormai non tiene più i suoi...'', dice a mezza bocca un big leghista, molto preoccupato per come si stanno mettendo le cose nel governo. Il dl fiscale è diventato una vera e propria mina vagante.

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Venerdì, 19 Ottobre 2018 18:58

Matteo Salvini: "Per scemo non passo"

"Per scemo non passo". Dopo aver assicurato che domani volerà a Roma "per risolvere i problemi", Matteo Salvini mette i puntini sulle 'i' e torna a chiarire quanto avvenuto riguardo al 'caso condono' che ha scatenato lo scontro con i Cinque Stelle. "Domani prenderò un aereo con mia figlia, andrò al Consiglio dei ministri, ma chiederò però di lasciare agli atti la verità del Cdm" che ha approvato il decreto, "quello da cui è nato questo can can" sottolinea il vicepremier, in una diretta Facebook, in cui fa il punto in vista del Cdm, dopo le polemiche sul decreto fiscale. "Non volete quella roba? - dice rivolto ai Cinque Stelle - Chi l'ha letta e verbalizzata sono Conte e Di Maio. Chi leggeva non leggeva bene? Non lo so. Chi scriveva non scriveva bene? Non lo so".

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Il Consiglio dei ministri sabato "si svolgerà, perché a convocarlo sono io. Se ci sarà anche Matteo Salvini", non lo so, perché "è al nord e non so se farà in tempo a rientrare. Ma sicuramente si svolgerà. Il presidente del Consiglio sono io, decido io che si svolga". Così Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Bruxelles, replicando in modo secco al vicepremier secondo il quale non è necessario un Cdm sul decreto fiscale.

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Altro che pace fiscale. Dopo la bomba lanciata da Di Maio contro la 'manina' infedele che avrebbe manomesso il dl, è scoppiata una vera e propria guerra tra Lega e 5 Stelle. Nei rapporti con Salvini, avevano spiegato fonti informate, è infatti calato il gelo. Difficile uscire dall'impasse ma Conte - tra una chiamata al ministro del Lavoro e un sms al collega degli Interni - ha lavorato di fino e, pur sfidando Salvini con il Cdm, ha cercato di smorzare i toni cercando di giocare in prima persona la partita del dl fiscale.

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Il ministro dello Sviluppo economico a Porta a porta denuncia una manipolazione del testo arrivato a Mattarella. Il Quirinale dice che nessun testo però è nelle mani del Capo dello Stato. In tarda serata la Lega replica: "Nessuna modifica, il testo è quello concordato"

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