E' fuor di dubbio la gravità internazionale della situazione libica che vede venti di guerra a due passi della costa italiana e una situazione di crisi malcelata sul fronte europeo tra Francia e Italia, la prima toccata dal sospetto di tifare per il generale Haftar, mentre l'Italia da anni difende le scelte dell'Onu sull'uomo di Tripoli Fayez al-Sarraj
La conferenza sulla Libia si terrà in Sicilia il 12 e 13 novembre. Lo ha affermato in aula al Senato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Moavero si recherà anche il prossimo 8 ottobre a Mosca.
Dopo la sua missione a Bengasi, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha avuto alcuni colloqui telefonici: ieri, 10 settembre, con il Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salameh;
Il generale Khalifa Haftar, comandante dell’Esercito nazionale libico sostenuto dal parlamento di Tobruk, la cui legittimità non è riconosciuta dalla comunità internazionale, si è detto pronto a marciare su Tripoli.
La Libia non è un possibile porto di sbarco per i migranti soccorsi nel Mediterraneo, per via dei "gravi abusi" che questi rischiano di subire in quel Paese.
Serraj chiama in aiuto le milizie di Misurata. L'ambasciata italiana resta operativa. Palazzo Chigi smentisce l'invio di forze speciali a Tripoli. E la Farnesina continua a lavorare alla Conferenza internazionale
A Tripoli si spara ormai da una settimana e i combattimenti tra brigate rivali hanno già causato almeno 40 morti. Ieri un albergo è stato colpito da un razzo che appariva diretto verso l'ambasciata italiana, che rimane aperta. 8.000 migranti intrappolati nell'area. Rivolta in carcere: evasi 400 detenuti
Un razzo contro la nostra ambasciata rompe una fragile tregua e tenta di cancellare la nostra "diplomazia ibrida"
Almeno 5 morti e 33 feriti si sono registrati oggi per i combattimenti in corso a Tripoli tra due gruppi armati rivali. Il bilancio provvisorio proviene da fonti del ministero della Sanità. I due gruppi sono teoricamenti entrambi legati al Governo di Unità Nazionale di Fayez al Serraj. Il ministro dell'Interno,
Il ministro dell'Interno chiede aiuti a Bruxelles oppure chiederà alla nave della Guardia costiera di riportare i migranti in Libia. Per l'Ue però la minaccia non è credibile