Mentre si fanno sempre più velenosi gli scambi di accuse tra i leader di Azione e Italia viva, il gruppo dell'ormai fu Terzo Polo a Palazzo Madama va verso la separazione, che costringerebbe l'ex ministro nel Misto insieme ai rossoverdi.
Mentre si fanno sempre più velenosi gli scambi di accuse tra i leader di Azione e Italia viva, il gruppo dell'ormai fu Terzo Polo a Palazzo Madama va verso la separazione, che costringerebbe l'ex ministro nel Misto insieme ai rossoverdi.
Tramonta l'ipotesi di un gruppo unico ma il segnale dell'ex senatore Dem potrebbe influenzare altri. E nel partito si apre la questione di equilibrio di forze negli organismi parlamentari.
Volano gli stracci anche se entrambi i leader sarebbero intenzionati a mantenere il silenzio sulla vicenda. Italia Viva intanto andrà a congresso.
Dopo la rottura volano gli stracci. Il leader di Azione, Carlo Calenda, e quello di Italia viva, Matteo Renzi, dopo il divorzio continuano a scambiarsi accuse sulla fine del Terzo polo. E il 'botta e risposta' va avanti senza esclusione di colpi. Comincia in tarda mattinata l'ex ministro Calenda, che chiede ai suoi di mantenere un "rigido silenzio stampa".
Il leader di Azione: "Se da due partiti non nasce un partito ma ne nascono tre significa semplicemente che vuoi tenerti le mani libere". E incalza l'ex premier "Il nostro progetto non può dipendere da una persona che per il 90% del suo tempo pensa ad altro."
L’annuncio sui social dell’ex premier: "Ho accettato una sfida affascinante". L'incarico durerà un anno.
"Nelle prossime settimane - annuncia nella sua Enews - andremo avanti con decisione insieme ad Azione sulla strada del partito unico". E prevede: "Sarà cruenta la battaglia a sinistra tra Schlein e Conte".
"Ragazzi, devo essere sincero: io sono entusiasta. Vengono giù, all'improvviso, tutti insieme, gli alibi di chi ancora pensava di poter coltivare il riformismo dentro il Partito democratico".
Una corsa in due step: il primo obiettivo è essere pronti per consultazioni del 2024 e puntare ad essere uno dei primi gruppi a Bruxelles. Il secondo è riportare al governo nel 2027 le forze liberali, riformiste, popolari e repubblicane.
In un'intervista a Panorama, il leader di Forza italia è tornato a parlare dell'ex premier: "Le sue analisi sono lucide e brillanti. Peccato che non ne tragga mai le conseguenze".