Dopo il via libera al Dl Ucraina al Senato si prospettano altri ostacoli nel percorso della maggioranza, primo il caso Petrocelli, attesa in Aula èper la proposta di legge sui sindacati militari e, infine, ci sarà il confronto sul Def.
L'ex premier e leader del M5s: "Noi rispettiamo gli impegni internazionali, non li ho mai messi in dubbio, ma se questa curva la definiamo al 2030 definiamo un percorso di sostenibilità che fra alleati è comprensibile".
Dopo il fallimento della mediazione tentata nella riunione con i rappresentanti del governo, lunedì sera, la maggioranza si è divisa sull'ordine del giorno al decreto Ucraina, presentato da Fratelli d'Italia, davanti alle commissioni Esteri e Difesa.
Il premier non intende recedere dalla necessità di arrivare all'incremento della spesa militare al 2% del Pil. Continua il braccio di ferro con il presidente del M5S, Giuseppe Conte.
Intanto il premier è al lavoro per rilanciare la strada del dialogo, cerca un contatto con il presidente russo Vladimir Putin, agendo sempre nel perimetro dell'alleanza atlantica.
I sì alla rielezione dell'ex presidente del Consiglio alla guida del MoVimento sono stati 55.618, i voti contrari 3.429. Hanno partecipato alla votazione 59.047 iscritti su 130.570 aventi diritto.
La richiesta di M5S punta a dilazionare nel tempo l'aumento degli investimenti per la difesa, rispettando comunque gli accordi presi con la Nato.
Il leader M5s Giuseppe Conte, alla vigilia del voto interno sulla sua leadership, avverte: "Se mi votate, sarò il presidente che dice 'no' a un aumento massiccio delle spese militari dello Stato, soprattutto in un momento del genere".
Il presidente della commissione Esteri del Senato, che ieri ha invitato il suo partito, il M5s, a uscire da un governo "interventista", ha deciso di non fare alcun passo indietro.
Il presidente della Commissione Esteri del Senato, che non vuole lasciare l'incarico, critica la scelta di ospitare in videoconferenza Zelensky in Parlamento, e chiede al suo partito di chiudere con il governo Draghi. L'ex premier: "Fraintende la linea del Movimento".