L'ascesa di Renzi, le fratture interne al pd e la scissione. Gli americani avevano previsto tutto. "Molti osservatori nel Nord suggeriscono che una delle più grandi sfide per Renzi saranno le divisioni all’interno del suo stesso partito politico".
Due notizie, tutte e due di attualità politica che danno l’idea di una confusione reale. Emiliano che impietosi sondaggi danno all’8% dei consensi per le primarie del Pd – primarie che saranno più disertate, sempre secondo i sondaggi – si pone come alternativa al Pd:
ROMA – Botta e risposta tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio sul caso giustizia. Ad accendere le polveri, dal palco del Lingotto, il segretario uscente del Pd.
"Dobbiamo ripartire dopo il brusco stop del referendum ma anche rispetto al post referendum. Sembra che qualcuno sogni di riportare indietro le lancette della storia. Ma noi abbiamo la responsabilità di fare tesoro degli errori, rilanciare sugli ideali e i contenuti e restituire una speranza al Paese.
Il presidente della Regione Piemonte, già sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e il sindaco di Milano Giuseppe Sala su Repubblica chiedono un cambio di passo e nuove certezze al segretario uscente del Pd Matteo Renzi.
ROMA – “Caro Beppe Grillo, ti rispondo da blog a blog dopo aver letto le tue frasi su mio padre. Non sono qui per discutere di politica. Non voglio parlarti ad esempio di garantismo, quello che il tuo partito usa con i propri sindaci e parlamentari indagati e rifiuta con gli avversari.
Suona come una beffa: nel 2015 Beppe Grillo risulta più povero dei suoi parlamentari. Il suo reddito si attesta a 71.957 euro, con un vero e proprio crollo rispetto all'anno precedente quando dichiarava 355.247 euro, dunque ben 283.290 euro in meno.
Avviato l'iter congressuale con la Direzione di ieri e con Michiele Emiliano, il goverantore della Puglia, che decide di restare e di candidarsi alla guida della segreteria del Pd c'è chi tira un sospiro di sollievo e chi va avanti per la propria strada. Ecco le posizioni:
Un Pd senza pace e sulla via della scissione è tornato a confrontarsiin Direzione, a soli due giorni dall'assemblea di domenica che ha allargato il solco tra l'ala Bersani-Rossi-Emiliano e la maggioranza renziana.
Siamo nella stagione post-referendum. Abbiamo vinto col no il 4 dicembre 2016. Abbiamo davanti il 60° del Mercato Comune Europeo il 25 marzo 2017.