«Alla vigilia del processo contro il pirata della strada che ha investito e ucciso il collega dell’Arma dei Carabinieri Emanuele Anzini, lo scorso giugno, a Terno d’Isola, vogliamo manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà alla sua famiglia, anche a fronte della discutibile decisione dell’Avvocatura di Stato, di rigettare la richiesta di costituzione di parte civile dell’Arma dei Carabinieri».
«Stiamo affrontando un’emergenza globale di estrema delicatezza a causa del coronavirus e per la quale abbiamo chiesto all’Amministrazione la giusta attenzione nei confronti dei colleghi che operano sulle volanti e a contatto con il pubblico, mediante la distribuzione di dotazioni di protezione individuale. Mai avremmo pensato però, di vederci rifilato gel igienizzante per mani scaduto nell’ottobre 2018. Vergognoso».
Catania, fondina si rompe su intervento. Paoloni (Sap): "Colleghi esposti a gravi rischi". "Ancora fondine rotte. Solo nella giornata di ieri ci sono pervenute due segnalazioni a Taranto e Catania. In quest'ultimo caso la fondina si è rotta mentre il collega era impegnato in intervento".
«Ci compiace che il progetto di chiusura di circa 70 Posti Polfer sia stato definitivamente abbandonato in favore di una riorganizzazione complessiva di tutto il sistema.
Paoloni (Sap): «Cosa deve accadere per vedersi convalidato un arresto?» «Un uomo sieropositivo in stato di alterazione psico fisica, ha minacciato i colleghi del commissariato di Sesto San Giovanni tentando di pungerli con una siringa sporca di sangue.
«E’ partito oggi il processo d’appello bis contro i No Tav, per gli scontri avvenuti nel 2011 in Val Di Susa, e dopo l’annullamento nel 2018, della sentenza della Corte d’appello di Torino che aveva portato a 38 condanne. Noi siamo accanto ai nostri colleghi ancora una volta».
«Mi sento di ringraziare i rappresentanti delle istituzioni che hanno espresso solidarietà nei confronti dei colleghi, relativamente a quanto accaduto in loro danno presso il Cpr di Torino. È una forma di violenza inaccettabile».
«La professionalità e preparazione degli uomini della sicurezza, dei Vigili del Fuoco e dei colleghi della Polizia Stradale giunti subito sul posto, hanno permesso di controllare una situazione estremamente difficile e pericolosa come quella di stamattina, dove un commando armato, pur di portare a termine un colpo, è arrivato ad incendiare delle auto».
«Gli ospiti dei centri per il rimpatrio sono disposti a tutto pur di non tornare nel loro Paese. Inscenare una rivolta è il modo migliore per creare condizioni che permettono di sparire nel nulla».
«Esprimiamo grande soddisfazione dopo più di un lustro di vere e proprie battaglie portate avanti solo dal SAP: possiamo finalmente dire che la Polizia Postale e delle Comunicazioni è salva».