Poco prima dell'incontro tra il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, e il ministro degli Affari Esteri russo, Serghei Lavrov, Donald Trump in due diverse interviste al New York Post e alla Fox cerca di chiarire la posizione degli Stati Uniti dicendo: "Non stiamo andando in Siria".
Gli Stati Uniti stanno indagando se la Russia sia stata coinvolta nell’attacco chimico in Siria che ha spinto il presidente Donald Trump a lanciare il primo attacco militare diretto contro il regime di Assad.
"Cada niño es mi niño. Paremos la guerra en Siria", clamó el eterno capitán de la Roma, Francesco Totti, quien además es embajador de UNICEF (Fondo de las Naciones Unidas para la Infancia) en Italia.
La strage degli innocenti, i bambini della Siria mostrati con le maschere negli ultimi istanti di vita hanno sbarellato la politica internazionale e il feeling Trump Putin
Do due risposte alla domanda –in corruzione per sempre?-. La prima risposta è religiosa e linguistica: no, perché risorgeremo l’ultimo giorno, visto AMU, Io sono detto da Dio, come abbiamo visto ad inizio anno[1].
E' stato un faccia-a-faccia tutt'altro che facile il primo attesissimo incontro tra Donald Trump e Angela Merkel a Washington. E che il colloquio tra i due (15 minuti a quattr'occhi nello Studio Ovale, seguiti da 45 minuti insieme alle rispettive delegazioni) non sia stata una passeggiata si era capito sin da prima della conferenza stampa congiunta davanti alla Casa Bianca.
Alla fine risulterà simpatico, credeteci, altro che comico al potere, qui siamo di fronte al più ingenuo potente che la storia americana abbia mai avuto e che neanche il nostro presidente ex barzellettiere potrà eguagliare
Partito da dieci giorni da Chicago diretto in Medio Oriente per il suo matrimonio, dopo i festeggiamenti Amer Al Homssi, medico di 24 anni di origini siriane, deve tornare al suo lavoro all'Università di Medicina dell'Illinois. Niente di più facile, pensa. Perché non sa che deve fare i conti con il bando che nel frattempo è stato promulgato da Donald Trump.
ROMA – “Un accordo assurdo”, da “studiare”: con queste parole Donald Trump ha annunciato la decisione di rivedere un’intesa sottoscritta dall’amministrazione di Barack Obama con il governo dell’Australia, che prevede il trasferimento negli Stati Uniti di circa 1250 richiedenti asilo originari di Iran, Afghanistan e Iraq.
“Peraltro è sufficiente aver frequentato l’asilo per sapere che la dichiarazione di Navarro è totalmente delirante. Merkel si è limitata ieri a replicare che la Germania ‘non può influenzare l’euro’ e che ha sempre sostenuto l’indipendenza della Bce’.