La Sezione ISDE di Torino, anche in relazione all'articolo comparso su La Stampa - Salute il 19/10/2017, ritiene, sulla base delle più aggiornate conoscenze scientifiche, che respirare aria contenente elevate concentrazioni di polveri sottili, come succede da tempo agli abitanti della Pianura Padana, sia sicuramente fonte di patologie acute e croniche.
I livelli di pm10 (materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche) nell'aria nelle immediate vicinanze dell'incendio sulla Pontina sabato 5 maggio erano più alti di quasi il triplo rispetto alla soglia di rischio. Ma lo si è scoperto due giorni dopo.
Torino, Frosinone, Milano, Venezia, Vicenza, Padova, Treviso sono in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili nel 2016, presentata da Legambiente ed elaborata su dati Arpa. Il numero di superamenti si riferisce al valore registrato dalla centralina urbana peggiore.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il seguente decreto legislativo:su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, attuazione delle direttive UE 2015/652 e 2015/1513, sulla qualità della benzina e del combustibile diesel e la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Colpiscono, nelleConclusioni generali dello studio di biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti presenti nel territorio di Taranto dell'Istituto Superiore di Sanità, lereiterate indicazionicirca lapresenza di sostanze tossiche con conseguenze dannose sulla salute dei cittadiniunite alla mancanza di una specificità tarantinarispetto ad altre realtà urbane inquinate.
L'intervento dell'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Terzi
Cavicchioli (Pd): "Qualità dell'aria, il divieto per l'olio combustibile è un passo importante.Occorre affrontare in maniera concreta ed organica le varie criticità" La presenza di inquinanti nell'aria della città di Terni, ribadita anche dalle recenti valutazioni dell'ARPA, impone un sistema coordinato di interventi per affrontare in maniera concreta ed organica le varie criticità, fra cui quella relativa all'utilizzazione all'olio combustibile negli impianti termici civili ed industriali che provoca emissioni di polveri fini 100 volte superiori al metano e 10 volte superiori al gasolio". Lo dichiara in una propria nota il presidente del gruppo consiliare del Pd a Palazzo Spada Andrea Cavicchioli.
"In tal senso - continua Cavicchili - il consiglio comunale nella seduta odierna ha approvato l'atto di indirizzo che ho proposto volto a vietare con specifico provvedimento dell'amministrazione comunale di Terni l'utilizzo di olio combustibile sia negli impianti termici civili che in quelli industriali in tutto il territorio di competenza entro il corrente anno, con la predisposizione di un censimento dei suddetti impianti e di incentivazioni economiche, essendo evidenti i vantaggi in termini ambientali e per la tutela della salute".
"Iniziative analoghe sono state adottate da altre amministrazioni e hanno trovato il conforto della giurisprudenza amministrativa che ha confermato i provvedimenti adottati - ha concluso Cavicchioli - legittimando l'azione che privilegia la tutela della salute rispetto a valutazioni contingenti di ordine economico, peraltro superate anche dai vantaggi prodotti dalla sostituzione con impianti moderni ad alta efficienza energetica".
Un atto d’indirizzo proposto dal Movimento Cinque Stelle attraverso il quale, “al seguito delle risultanze analitiche delle ultime campagne svolte da Arpa Umbria”, s’impegnano il sindaco e la giunta ad attivarsi per allargare le aree di monitoraggio della filiera agroalimentare anche con l’immediato inserimento delle verifiche su Cromo VI, sul cromo totale e sul nichel, è stato approvato stasera dal consiglio comunale con cinque emendamenti proposti da
r la tutela della salute dei cittadini”
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