Pubblichiamo integralmente la lettera aperta del presidente di Hermes Academy Onlus ed Arcigay Taranto al presidente di ConfCommercio Taranto
Negli ultimi giorni, tra le pagine dei quotidiani locali e su articoli diffusi in rete, ho avuto modo di documentarmi sul disappunto della ConfCommercio e dei negozianti (molti dei quali sempre sensibili alle tematiche da noi sviluppate e alle iniziative da noi proposte) in merito alla programmazione della Rassegna Estiva del Comune, che vede l’Associazione che presiedo tra i protagonisti.
La denuncia arriva puntuale dal consigliere Dante Capriulo che in una nota giunta in redazione ci comunica che ha inviato, per chiarimenti, al Sindaco e al dirigente LL.PP una lettera in cui chiede il motivo per cui a Taranto l'acquedotto richieda più soldi per allacciarsi alla rete idrica e alla fogna. Ecco il testo
Ricevuta segnalazione da numerosi cittadini ho potuto verificare di persona che da alcuni mesi l’AQP, per eseguire gli allacci di acqua e fogna, ai cittadini ed alle attività del comune di Taranto richiede una maggiorazione imputando il maggior onere a cifre richieste dal Comune.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente nota di Dante Capriulo
lo sottoscritto, nella mia qualità di consigliere comunale, ho verificato a più riprese e a seguito di sollecitazioni di numerosi cittadini che il servizio di raccolta dei rifiuti e di spazzamento stradale non è correttamente svolto dalla società incaricata, in evidente e grave violazione delle norme contrattuali.
Dopo la conversazione di ieri sera con il consigliere Capriulo circa i milioni che il Comune di Taranto sta spendendo per la "pista ciclabile di Viale Magna Grecia" alla sua affermazione che per quanto riguarda il verde tra vecchi e nuovi alberi non ci sono riduzioni, mi sono permesso di vedere su google hert e fare i giusti raffronti.
E qui non c'è nessun paesaggista che potrà smentirmi se dico che togliere un albero adulto di 50 anni non è la stessa cosa rispetto alla piantumazione di una pianta giovane.
Quelle giovani sono piante, che lo scrivente ricorda ai primi anni 60, quando con la sorella più grande passeggiava per Viale Magna Grecia, mi fa dire a quale generazione stiamo consegnando questo paesaggio? Vale la sottrazione massiccia di verde urbano per una pista ciclabile che al massimo sarà utile per passeggini? Inciderà questo, secondo quanto previsto dalla legge per una diversa mobilità?
Domande aperte che trovano già qualche risposta.
Qualunque ciclista, da me interpellato, ha detto che una pista spezzettata ogni duecento metri con la gimcana tra il traffico con tre attraversamenti per rientrarvi che porta alla fine ad oltre venti attraversamenti difficoltosi in una strada al alto scorrimento non serve a nulla, è stressante e persino pericolosa. Meglio, a questo punto un più tranquillo percorso lineare al lato della strada, come sempre.
Poi le aiuole poste al lato, pur belle come arredo urbano, creano un serpentone lungo che dovrà avere una costante e continua manutenzione. Abbiamo già esperienza di tante installazione di verde poi abbandonate all'incuria e al degrado, non era meglio un marciapiede sconnesso e tanto verde? Chi frequenta Roma vede anche in periferia alberi centenari e marciapiedi sconnessi ma il paesaggio, il microclima, l'assorbimento di Co2 ripaga anche scarpe rotte.
Le foto sono emblematiche dello svuotamento operato. Mi chiedo le organizzazioni del paesaggio che vogliono fare? Le associazioni ambientali che vogliono dire? La foto con la quale chiudo questo sfogo iniziale è inequivocabile: ecco cosa si sta perdendo (questa parte ancora visibile su google) (rdg)
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Si resta francamente perplessi nel constatare il pasticcio che l'amministrazione comunale sta combinando sulla vicenda autorizzativa denominata Tempa Rossa ( nuovo insediamento industriale che prevede la costruzione di grandi serbatoi di stoccaggio di petrolio, con linee e pontile di pompaggio del greggio su navi petroliere).
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