Morte a Venezia è il film di Luchino Visconti del 1971[1]. Una splendida fiction.Corruzione a Venezia è la realtà amara che i giudici hanno cominciato a sanzionare giovedì 14 settembre 2017.
La notizia positiva sta nell’assoluzione dell’ex sindaco di Venezia Orsoni per aver ricevuto 500 mila euro ed averli passati al partito democratico e agli altri dirigenti politici.
Lo spiega Cantone, come si legge su Messaggero e Repubblica: "Spesso chi denuncia si trova isolato all'interno del proprio lavoro e all'esterno. Non essendoci una tutela il lavoratore rischia di avere danni significativi"
Il Caso Odebrecht costituisce lo scandalo di corruzione più grande dell’America Latina e vede coinvolta la classe dirigente di ben 12 paesi. L’indagine è stata pubblicata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ma in precedente,
"Ho molte prove su diversi fatti di corruzione in Venezuela, concretamente il caso Odebrecht, che compromettono diversi alti funzionari, a partire dal presidente della Repubblica Nicolas Maduro".
Caracas (Venezuela) - Il bastone e la carota. È questa la politica del governo venezuelano che da un lato promette dialogo e invita l’opposizione a non boicottare le prossime elezioni amministrative regionali di dicembre.
Potrebbero servire a qualcosa le sanzioni minacciate da più paesi contro il Venezuela? In realtà chi produce in bolivares, operando poi sul mercato internazionale in dollari, soprattutto gli alti papaveri del regime, da un embargo del genere ha tutto da guadagnare. Ne soffrirebbe la popolazione civile. Sanzioni alla cubana non farebbero che rafforzare Maduro che ha cercato di ovviare stampando moneta e svendendo i gioielli di famiglia come dei crediti della compagnia petrolifera statale, alla Goldman Sachs. Anche congelare gli interessi di persone come il presidente o il potentissimo Diosdado Cabello disturba gli interessati, ma non inficia granché il loro peso nel paese.
Carminati e Buzzi, condanne dure. Ma per i giudici non si tratta di mafia.Quest’ultimo è il titolo di prima pagina de la Repubblica di venerdì 21 luglio 2017.
ROMA – “Personalmente non sono contrario a un ripristino di un finanziamento pubblico intelligente, in cui ci sia la rendicontazione precisa di tutto.
Brasilia (Brasile) - Nove anni e mezzo di carcere: è questa la pena decisa in primo grado a carico dell’ex presidente brasiliano Lula da Silva, che è stato dichiarato colpevole di corruzione passiva e riciclaggio di denaro. L’indagine è quella sui fondi neri del colosso petrolifero Petrobras che lo vedeva imputato.