ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

“Nel turismo non si possono affrontare i problemi solo in fase di emergenza, occorre farlo per tempo, lontano dai momenti caldi. I brutti episodi e il dibattito degli ultimi giorni offrono l’occasione per una ulteriore riflessione sul modello di turismo che vogliamo per il Salento e per la Puglia; sulla opportunità di una nuova fase di programmazione organica, per incidere su quei processi che, se non sono ben governati, rischiano pericolose degenerazioni”.

 

Lo scrive in una nota il senatore Dario Stefàno.

 

“In questi anni - continua Stefàno – tanti operatori e istituzioni in straordinaria sinergia hanno fatto grandi sforzi e investito molto per dare una prospettiva solida e credibile al nostro territorio in termini di accoglienza e di offerta turistica, mettendo a sistema le culture dei luoghi con le bellezze naturali e artistiche. Abbiamo unito la tradizione all’innovazione, abbiamo riscoperto i borghi antichi dell’entroterra, valorizzato un paesaggio prezioso, scommesso sull’enogastronomia e sulla ruralità per costruire un'offerta che sapesse arricchire quel patrimonio inestimabile fatto di spiagge cristalline, sole e mare”.

 

“I continui cambiamenti nell’approccio alla vacanza e nelle abitudini, gli ultimi spiacevoli episodi, che peraltro confermano alcuni brutti segnali dell'ultimo biennio, ci offrono un’ennesima sfida: essere ancora più bravi a gestire e organizzare le risorse e i flussi in continuo aumento, per non sciupare quel brand Puglia che negli ultimi dieci anni ha affascinato e attratto l'immaginario collettivo. Anche per questo, alcune località, come ad esempio Gallipoli, che paradossalmente soffrono del proprio successo e della propria popolarità, vengono letteralmente invase da migliaia di turisti, soprattutto molto giovani, che arrivano in città solo per divertirsi, spesso senza avere nemmeno un posto dove dormire, accampandosi in spiaggia o per strada. Questo non fa altro che mettere in evidenza limiti e insufficienze sul fronte strutturale, della sicurezza, dell’ordine pubblico, della pulizia e del decoro. Noi però non possiamo cedere al ricatto del divertimentificio e dello svago a tutti i costi ed a ogni orario. In tal senso, la prima cosa da fare è analizzare le anomalie di fenomeno, senza alcune sottovalutazione: dobbiamo affrontarlo subito e con tutte le forze a disposizione”.

“È necessario contrastare questa propensione al business sfrenato e al consumo di massa – sottolinea ancora Stefàno - frenare il diffondersi di questa idea della nostra terra quale mecca del divertimento intensivo senza identità e valori e senza regole.  Noi siamo il Salento, siamo la Puglia. Abbiamo tutto ciò che serve per essere un’oasi felice, abbiamo fatto dell’accoglienza la nostra mission e dobbiamo solo essere in grado di ripartire dalla nostra cultura e dalle nostre peculiarità. E’ l’unico modo per scongiurare deviazioni, per non essere derubati della nostra anima e per non tradire le aspettative dei turisti, omologandoci a modelli di altre realtà che però non possiedono le nostre risorse”.

“Non dobbiamo vivere queste invasioni come una condanna – conclude Stefàno - dobbiamo farci solo trovare pronti. Come? Mettendo in campo una capacità organizzativa e di programmazione, di monitoraggio e controllo superiore. Dobbiamo fare scelte chiare. ecco perché condivido totalmente le sollecitazioni del prefetto di Lecce dr Claudio Palomba. Ci siamo: è senza dubbio questo il momento per fermarsi a riflettere, rivedere, correggere e migliorare un modello che ci ha accompagnati sin qui e che ora va aggiornato affinché non perda di identità e sia ancora più capace di assecondare le nuove ere del turismo".

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