ANNO XVIII Novembre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

La Regione in prima linea in tema di efficientamento energetico e di interventi di edilizia scolastica: l’obiettivo è sempre lo stesso, rendere più efficienti, più verdi e meno costosi i nostri istituti e cambiare nel profondo le nostre scuole

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Produrre (e vendere) energia “verde” utilizzando i sottoprodotti e gli scarti dell’agricoltura o le fonti rinnovabili come l’acqua, il sole e il vento. Un esempio di economia circolare e sostenibile che la Regione sosterrà grazie a un bando che mette a disposizione oltre 11 milioni  di euro.

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ROMA – “Dobbiamo ripensare al nostro modo di vivere” e’ questa in sintesi, la frase su cui poggiano le fondamenta del ReGen Village, nuovo tipo di comunita’ progettata per essere completamente autosufficiente.

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Greenergy al centro di una evoluzione ecosostenibile sul tema della mobilità sostenibile

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Energia pulita e mobilità elettrica per il Consorzio Vino Chianti Classico. E' stato infatti siglato, presso la Casa del Chianti Classico, un accordo di collaborazione con E.On grazie al quale il consorzio potrà utilizzare l'apposito marchio “100% energia rinnovabile E.On”, una sorta di "Docg dell’energia", e anche una piccola flotta di tre biciclette elettriche a pedalata assistita con una stazione di appoggio presso la Casa del Chianti Classico di Radda in Chianti.

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La storia è sempre quella, legata ai call center di qualche azienda che ha scelto l'aggressione per conquistare il mercato elettrico che dal 2018 cesserà di essere tutelato. La vicenda riguarda una signora che ci spiega il tentativo di truffa. La telefonata parte sempre da una presentazione falsa: " Salve siamo dell'Enel energia mercato libero" e qui la puntualizzazione che essendo la signora abbonata a Enel Servizio Elettrico è un altra cosa.

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Primo report sugli effetti delle centrali a carbone per la salute dei cittadini europei.

Il WWF chiede un’indagine sulla salute degli italiani 

Per scaricare il report, infografiche e gif animata vai a http://bit.ly/rapportocarbone 

L’inquinamento da carbone e i suoi effetti sulla salute delle persone arrivano ben oltre i confini nazionali, e il completo abbandono del carbone in Europa porterebbe enormi benefici per tutti i cittadini del continente. Questo è quanto emerge dal nuovo rapporto pubblicato da Health and Environment Alliance (HEAL), Climate Action Network Europe (CAN), WWF e Sandbag.

Il rapporto “La nuvola scura sull’Europa: come i paesi a carbone fanno ammalare i loro vicini” analizza l'impatto -sulla salute delle persone- dell'inquinamento atmosferico prodotto da tutte le centrali elettriche a carbone UE per i quali i dati sono disponibili (257 centrali su 280). Lo studio rivela che nel 2013 le emissioni di tali centrali sono state responsabili di più di22.900 morti premature, di decine di migliaia di casi di malattie - che vanno da patologie cardiache a bronchiti - e di costi sanitari fino a 62,3 miliardi di euro.

Per la prima volta, il rapporto analizza come le pericolose polveri prodotte dalle centrali a carbone viaggino attraverso i confini nazionali, con tutto ciò che ne consegue.

cinque paesi dell’UE le cui centrali a carbone arrecano il maggior danno all’estero sono la Polonia (responsabile di 4.690 morti premature all'estero), la Germania (2.490), la Romania (1.660), la Bulgaria (1.390) e il Regno Unito (1.350).

I cinque paesi dell'UE che più di tutti soffrono gli effetti dell’inquinamento prodotto dalle centrali a carbone nei paesi limitrofi, in aggiunta a quelli dei propri impianti, sono la Germania (3.630 morti premature in tutto), l’ Italia (1.610), la Francia (1.380), la Grecia (1.050) e l’Ungheria (700). 

Il rapporto mostra che ogni centrale a carbone che viene chiusa rappresenta un beneficio importante per la salute non solo di coloro che vivono nelle vicinanze, ma anche per quelli all'estero: il piano di graduale abbandono del carbone entro il 2025 messo in atto nel Regno Unito potrebbe salvare fino a 2.870 vite ogni anno -di cui più di 1.300 nell’ Europa continentale. Se la Germania decidesse di abbandonare gradualmente il carbone, si potrebbero evitare, ogni anno, più di 1.860 morti premature nel paese e quasi 2.500 all'estero.

Anche salute del pianeta a rischio: due centrali italiane nella ‘sporca trentina” di quelle europee più inquinanti

La combustione del carbone non solo produce gravissimi effetti nocivi sulla salute delle persone, ma costituisce anche la maggiore minaccia per il clima del pianeta a causa delle ingenti emissioni di gas serra. Il report quindi mostra quanto pesino proprio le emissioni di CO2 degli impianti a carbone in Europa e stila la lista dei peggiori 30 nella quale figurano due impianti italiani che si collocano rispettivamente all’ottavo e al dodicesimo posto. Si tratta rispettivamente della centrale Federico II di Brindisi (in Puglia) e della centrale di Torrevaldaliga Nord (nel Lazio).

Il WWF ricorda che in Italia esiste ancora una decina di impianti a carbone attivi che forniscono circa il 13% del fabbisogno elettrico nazionale ma che pesano per quasi il 40% sulle emissioni di CO2 .

Il rapporto dimostra che un completo abbandono del carbone è una questione europea che riguarda tutti, e come tale dovrebbe essere uno degli obiettivi d’azione dell'UE", ha commentato la responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, Mariagrazia Midulla, che spiega: “Gli effetti devastanti del carbone sul clima e sulla salute di tutti gli europei dimostrano che tutti i paesi della UE hanno l’interesse comune a lavorare insieme per venirne fuori il più presto possibile. Vista la gravità dell’impatto sulla salute con un inquinamento che viaggia al di là dei confini nazionali, chiediamo che in Italia venga attivata un’indagini epidemiologica sulla popolazione per verificare i danni sanitari di questo combustibile fossile”.    

"Ma c’è di più: le analisi dimostrano che l’inquinamento derivante dalle centrali a carbone non riguarda solo gli abitanti delle zone limitrofe, quindi deve diventare anche priorità nazionale, non solo locale - conclude la Midulla -. Dopo l'accordo di Parigi sul clima, i leader dell'UE hanno un’ancor maggiore responsabilità di aumentare drasticamente gli sforzi per chiudere tutte le centrali a carbone e di passare rapidamente al 100% di energia rinnovabile”.

Esperti medici a supporto del rapporto

L'inquinamento atmosferico è responsabile di milioni di morti in tutto il mondo. Le temperature più elevate derivanti dal cambiamento climatico contribuiscono a esacerbare il problema. La buona notizia è che ridurre il nostro utilizzo di combustibili fossili - comprese le emissioni nocive da carbone - ci offre un'opportunità unica per migliorare la qualità dell'aria e mitigare il cambiamento climatico, in quella che rappresenta il più grande pericolo per la salute pubblica di questo secolo", afferma il dottor Roberto Bertollini, rappresentante presso l'Unione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). 

Le esternalità riguardanti la salute provenienti dalle centrali a carbone sono maggiori rispetto a quelle derivanti da qualsiasi altra fonte di energia. I costi di riduzione dei gas serra sono parzialmente ricompensati dai minori costi sanitari”, sostiene ilProfessor Paul Wilkinson della London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM) .

Questo rapporto approfondisce ulteriormente le dannose conseguenze della produzione di energia da carbone sulla nostra salute, e ci mostra chiaramente il motivo per cui tutti dovrebbero preoccuparsene. Le emissioni nocive di ogni singolo impianto possono causare conseguenze significative sulla salute e sui costi della sanità. È necessario un completo abbandono del carbone”, ha detto il dottor Michal Krzyzanowski, ex esperto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla qualità dell'aria e attualmente Visiting Professor al King’s College di Londra.

I media hanno recentemente attirato l'attenzione dell'opinione pubblica sugli scarichi delle auto, ma altre fonti d’inquinamento, come ad esempio le emissioni delle centrali elettriche a carbone, hanno un grande peso. Lo studio pubblicato chiarisce che le centrali elettriche a carbone sono una notevole fonte di inquinamento atmosferico. Inoltre, il rapporto quantifica - per la prima volta - gli effetti delle emissioni transfrontaliere delle centrali elettriche a carbone in termini di danni sulla salute delle persone e di costi della sanità. Ciò fornisce un ulteriore argomento per eliminare gradualmente il carbone dal mix energetico”, afferma il dottor Joachim Heinrich dell’Ospedale Universitario di Monaco di Baviera.

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Published in News Ambiente

“In merito al tema della estrazione degli idrocarburi dovremmo provare a passare da una strategia difensiva a una strategia d’attacco.

Published in Potenza

Riceviamo e pubblichiamo.

Notizie dell’ultima ora pongono questa splendida e martoriata città al centro di un complicato quanto devastante interesse economico senza alcun beneficio per il territorio. Apprendiamo dagli organi di stampa che la scoperta del giacimento metanifero egiziano avrà come terminal di Rigassificazione proprio Taranto. Proprio così, dopo le battaglie che dal 2006 al 2008 hanno portato la cittadinanza attiva e il Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto” ad opporsi e ad aver ragione al rigassificatore della Gas Natural che sarebbe dovuto essere costruito a 700 metri circa dalle imponenti torce della raffineria ENI, oggi sembra che la minaccia sventata ritorni prepotentemente sulla scena tarantina.

A dir la verità la notizia non ci meraviglia più di tanto in quanto anche nella documentazione del Nuovo Piano Regolatore si parla espressamente che l’idea del rigassificatore a Taranto non è mai stata abbandonata, individuando tra l’altro anche una collocazione ben precisa a seguito della realizzazione della colmata ad Ovest di Punta Rondinella con una banchina d’ormeggio che secondo l’autorità portuale di Taranto - “costituirebbe un valido ampliamento delle aree portuali, utilizzabile per insediamenti industriali di produzione e/o di trasformazione, anche nel settore energetico”.

Facciamo un po’ di chiarezza su cosa è un rigassificatore e a cosa serve.

Un rigassificatore è un impianto industriale che permette di riportare il prodotto dallo stato liquido, utilizzato nel trasporto marittimo, a quello gassoso utile per il trasporto terrestre ed il consumo finale. Gli impianti di rigassificazione possono essere realizzati a terra, oppure in alto mare (su strutture offshore), o su particolari navi dette "unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione". La tecnologia offshore prevede la realizzazione di una struttura galleggiante in cui alloggiano i serbatoi per contenere il gas. La struttura galleggiante, che può anche essere una nave metaniera opportunamente adattata, viene ancorata permanentemente al fondo marino, lontano dalla costa e funziona da serbatoio galleggiante a cui attraccano le metaniere per scaricare il gas liquefatto che viene riportato allo stato gassoso a bordo dell'unità galleggiante. Un gasdotto collega la nave alla terraferma consentendo di immettere il gas nella rete gas.

Inoltre il processo di raffreddamento del gas, al momento della sua riconversione da gassoso a liquido, prevede l’utilizzo di sostanze clorate e acqua di mare con conseguente raffreddamento della stessa  e ciò comporta la perdita dei servizi ecosistemici espletati dall'habitat marino, della distruzione di plancton e larve, della selezione operata a favore di specie batteriche resistenti al trattamento con cloro, del rilascio di sostanze tossiche ivi compreso il cloro libero residuo. Tra le forme di contaminazione il cloro immesso nell'acqua di mare dà principalmente origine ad alogenoderivati organici (essenzialmente bromurati), come i trialometani (principalmente bromoformio), gli acidi aloacetici, gli aloacetonitrili, gli alofenoli. In relazione allo stato di ossigenazione dell'acqua e alle fioriture fitoplanctoniche, durante le fasi ipossiche o anossiche vengono prodotte notevoli quantità di ammonio, che interferisce con il cloro per la formazione di clorammine. Sono tutte sostanze prioritarie così definite nel D.Lgs. 152/2006, Allegato III, parte III (Norme in materia ambientale – analisi dell'impatto antropico): rientrano nella lista delle sostanze più a rischio per il comparto acque. Sono tossiche, in parte persistenti e mutagene. Si accumulano nei grassi e vengono trasmesse lungo la catena alimentare. Quindi con il rigassificatore si avrebbero problemi ambientali, problemi legati ai rischi di incidenti rilevanti che potrebbero innescare un terrificante effetto domino ad esempio sul parco serbatoi dell’ENI e soprattutto condannare la nostra città alla vetustità e quindi ad HUB delle fonti fossili, tutto questo mentre il mondo sta andando verso le fondi energetiche rinnovabili.

Gli Amici di Beppe Grillo Taranto – Meet Up 192 avvertono le autorità che un simile disastro può e deve essere evitato e chiedono a gran voce di puntare su di un’economia energetica locale derivata da fonti rinnovabili diffuse sostenibili. La salute dei cittadini non può essere barattata e svenduta così, bisogna avere rispetto della volontà popolare e dei cittadini.

Meet Up 192 - Amici di Beppe Grillo Taranto 

Published in Taranto
Anche il Papa ha dichiarato: "La questione del clima è una questione di giustizia e anche di solidarietà, che dalla giustizia non va mai separata".
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