Riceviamo e pubblichiamo - In barba alle preoccupanti previsioni meteorologiche, ieri mattina, 18 marzo, Piazza Garibaldi, a Taranto, è stata baciata dal sole.
Un’importante manifestazione oggi a Taranto organizzata da madri e padri. “Chiudiamola qui” riferita all’impianto a ciclo integrale Ilva che genera inquinamento in aria, acqua e suolo con effetti gravi su ambiente e salute.
"A nessuno si può negare il diritto di esprimere pubblicamente le proprie idee, manifestando per le strade di una città. La democrazia è una conquista a cui non vogliamo rinunciare.
Riceviamo e pubblichiamo - Il 18 marzo alle ore 18,00 Piazza Garibaldi, scendiamo in piazza perché Taranto, troppe volte ed ancora oggi calpestata, ferita, violentata e derisa, torni ad essere rispettata e valorizzata.
Roma - «Dire che siamo indignati è riduttivo. Chi pesta un uomo in divisa non merita i domiciliari». Commenta così Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), la notizia secondo la quale Moustafa Elshennawi, l’egiziano manifestante che a Piacenza pestò il carabiniere 53enne Luca Belvedere, sarebbe finito ai domiciliari.
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del sindacato autonomo di Polizia che si riferisce a un fatto di cronaca che potete vedere in questo servizio stampa e video del Corriere
Nel Venezuela la fame è all'ordine del giorno, il paese è colpito dalla più grande carestia della sua storia. Sono rimaste le macerie di una rivoluzione fallita, manifesti di propaganda testimoniano le tante promesse incompiute e a soffrire le conseguenze sono tutti, ma i bambini subiscono la peggior parte.
Riceviamo e pubblichiamo - Diamo vita insieme a Roma, capitale della Repubblica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza, ad una manifestazione che dev’essere davvero grande, popolare, pacifica, partecipata, patrimonio di quanti hanno a cuore l’inalienabile valore della libertà.
Macerata è libera. La città riparte, dopo le tragiche vicende che ha vissuto nei giorni scorsi con la morte di Pamela Mastropietro prima e la sparatoria in cui sono rimasti feriti sei immigrati dopo, dalle parole che pronunciò il 30 giugno 1944 il partigiano Augusto Pantanetti liberando, con il gruppo delle Bande Nicolò, Macerata dal nazifascismo.
Il 10 febbraio scrivevo su Facebook: Oggi 10 febbraio l'Italia ricorda i suoi figli barbaramente uccisi dalla follia comunista: gettati legati gli uni all'altro nelle Foibe.