Beati = ‘vita-ti (del) seme a (dell’)Essere be’.
IV Domenica del Tempo Ordinario
Libro de Sofonia 2,3.3,12-13.
Siamo a domenica 29 gennaio 2017, san Costanzo, primo dei giorni della merla. Ancora una volta ricordo il mio punto di vista in mezzo al popolo su che cosa siano i tre giorni della merla.
Abbiamo visto in Kurgan: Noterete kirku = giro, accado kirhu. Indica, anche ‘città’, dice Semerano (“Abbiamo visto che Quirino non è altro che un attributo col significato di civico e deriva da una base corrispondente ad accadico kirhu (città)”), dal giro delle sue mura, o tumuli.
L’archeologia del linguaggio deve nascere con le prescrizioni di Galileo Galilei sul metodo, cioè provando e riprovando, ovvero portando prove di quel che ha trovato e falsificando le certezze fallaci finora costruite.
L’anno scorso la affrontai con Conversione del territorio del vento [il link
http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=9597:conversione-del-territorio-del-vento&Itemid=713 ha perduto il contenuto che aveva, rimasto però nel mio computer]
Prima lettera di san Giovanni apostolo 3,22-24.4,1-6. Carissimi, qualunque cosa chiediamo la riceviamo dal Padre, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui.
Ausculto, -as, -avi, -atum, -are presto orecchio, faccio attenzione. Se ne ignorò l’origine. Posta la base di auris (orecchio) non si andò oltre e ci si arrestò al mistero di un possibile denominativo *culto: ‘-culto’ rende la forma causativa di base accad. suqulu (dare ascolto, fare attenzione), da qalu (‘to heed, to listen’, e anche “stare in silenzio: per ascoltare” ‘to become silent’); qultum (silenzio); ‘ausculto’ alle origini è un tendere l’orecchio in silenzio.
Mosè disse a Dio: -Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?-. Dio disse a Mosè: -Io sono colui che sono!
Vorrei iniziare il 2017 in modo augurale: amu = ‘io sono’ detto da Dio in zumero. È un augurio sia per chi crede che Dio sia, sia in chi crede negli uomini e constata che hanno molto da imparare nell’archeologia del linguaggio con i nomi degli dèi.