Sono passati più di 6 mesi dall’inizio della pandemia Covid19. Dal primo allarme partito dalla Cina il virus ha contaminato l’intero pianeta, infettando milioni di persone e uccidendone centinaia di migliaia. La prima immediata reazione, nell’emergenza, mirata a bloccarne o rallentarne la diffusione, è stato il cosiddetto lockdown.
Siamo all’inizio dell’Italia zona protetta, ancora impacciati, un po’ drogati dal continuo e martellante disquisirsi sulla Tv e nel Web sul tema coronavirus.
Ognuno di noi affida il Natale al proprio simbolismo, per me cattolico il Natale lo correlo alla natività di Cristo, il figlio venuto dal macrocosmo per perdonare gli uomini traditori. Ognuno di noi si approccia al Natale con la proprià interiorità, intimità.
Due signori, votati da tutti gli italiani meno uno, siedono sulle rispettive poltrone. Si agitano un po’, cercando la posizione più comoda.Le loro terga poggiano, intenzionalmente, su un vecchio libro dalla copertina cartonata. Di colore blu.
Ovidio, nato a Sulmona nel 43 a.C,, è un “cittadino del mondo” nel senso che ha rappresentato l’umanità nei suoi vari aspetti, pur accentuandone la dimensione “amorosa”. Per questo, come lui stesso si definisce, è il “magister amoris”.
Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.
“A chi appartengono i Beni Culturali?”, una riflessione di Cecilia De Bartholomaeis già Assessore ai Beni Culturali per il Comune di Manduria in provincia di Taranto.
Il presente racconto-riflessione di Irma Albano è stato premiato con una attestazione nell'ambito delle Notti Bianche della Cultura di Nova Siri in provincia di Matera organizzate dall'associazione Onlus Falanthra di Taranto