Senza un sistema di trasporti e di collegamenti efficiente parlare di attrattività turistica di un territorio è puro esercizio retorico. Bene fa il sindaco Antonio De Caro a difendere ruolo e prestigio dell'aeroporto di Bari, e bene fanno tutti i rappresentanti istituzionali che difendono i legittimi interessi delle proprie comunità.
Taranto, e non da oggi, non dispone di un sistema di trasporti degno di questo nome. La battaglia per fare dell'aeroporto Arlotta di Grottaglie uno scalo aperto ai voli civili, per esempio, fa registrare dichiarazioni e prese di posizione che talvolta alimentano l'ottimismo, spesso e volentieri ci riportano invece con i piedi per terra perché i decisori politici, Regione Puglia in particolare, non adottano quelle scelte ritenute opportune e strategiche dall'intera comunità di Terra Ionica.
È di questi giorni il dibattito riguardante l'ipotesi di privatizzazione degli aeroporti pugliesi attraverso il progetto di fusione tra Aeroporti di Puglia e Gesac, società che gestisce lo scalo internazionale di Napoli Capodichino. Stando ai resoconti giornalistici di alcune testate, questo progetto non entusiasma Ryanair, la compagnia che più di altre ha contribuito a far sì che gli aeroporti di Brindisi e Bari raggiungessero obiettivi importanti in termini di flusso passeggeri. Solo per citare un dato, nei primi nove mesi di quest'anno il traffico su Bari è in crescita dell'8,7 per cento e si punta a sfondare il tetto dei 6,5 milioni di passeggeri entro la fine di quest'anno. La Puglia – ma questa non è una novità – si conferma insomma una mèta preferita per italiani e stranieri.
Considerando perciò questi dati e preso atto che l'area ionica è destinata a fare un ulteriore salto di qualità proprio in termini di promozione turistica, chiedo al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di valutare l'opportunità di favorire un contatto diretto tra le espressioni istituzionali ed economico-sociali di Taranto e la compagnia Ryanair.
A prescindere dall'esito del progetto di fusione di Aeroporti Puglia con Gesac, la compagnia aerea irlandese potrebbe infatti considerare l'ipotesi di investire su Grottaglie. Abbiamo il dovere di provarci, almeno. Di questa opportunità – riferita peraltro anche ad altre compagnie – si è discusso molto anche in passato.
Ma risulta evidente a tutti che, questa volta, l'eventuale quanto auspicabile impegno formale, diretto e convinto del presidente della Regione Puglia conferirebbe grande autorevolezza all'intera operazione.