Benissimo voglio dare credito alla sua volontà, sebbene mi domando: come si fa a parlare di ricostruzione quando l'Aquila è ancora ko? Ma a questa domanda spero che il Governo Renzi dia risposta con i fatti, il centro Italia è realmente, concretamente in ginocchio.
E se ancora nella mia Sicilia, a Messina, ci sono persone che vivono nelle baracche del terremoto del 1908, e a Napoli ancora oggi, come ha fatto vedere la trasmissione Rai Petrolio ci sono interi quartieri “puntellati” dal terremoto dell’Irpinia del 1980… Certamente spero vivamente che si ricostruisca tutto in trasparenza e velocità. Che si mettano in stato di sicurezza in primis le scuole, gli ospedali, i tanti infiniti monumenti, Chiese che sono non solo nostro patrimonio, ma dell’umanità.
Ma mi sono posto anche un’altra domanda: noi come Agorà Magazine, noi come cittadini cosa possiamo fare?
Un aiuto concreto, per i terremotati che tutti possono dare... credo è: acquistate i prodotti dei loro luoghi, il Ciauscolo di Visso, il Varnelli, la lenticchia di Castelluccio, la Vernaccia di Serrapetrona richiedete i prodotti dei Sibillini... che siano lenticchie, tartufi, formaggi o salumi... il terremoto li ha messi in ginocchio, aiutiamoli a rialzarsi... grazie a chi lo farà. Diamo vita ad una catena che sia utile a qualcosa. Anche i norcini dell'altra città umbra messa in ginocchio.
Ecco questo credo sia un modo concreto, trasparente, di fare la nostra parte in aiuto alle zone terremotate, perché se aiutiamo la loro economia, le loro imprese, aiutiamo a mantenere il loro posto di lavoro, aiutiamoli a non abbandonare il loro territorio, a ricostruire il tessuto sociale, il lavoro è vita, aiutiamoli comprando i loro prodotti, nessuna raccolta fondi, ma ognuno dei nostri lettori diventi protagonista della ricostruzione, comprando semplicemente i prodotti dei Monti Sibilini, di Norcia, di Amatrice.
Aquistate i prodotti nei vostri abituali fornitori: norcinerie, supermercati per evitare ogni tipo di speculazione!
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