ANNO XIX Aprile 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 07 Novembre 2016 00:00

Tempo

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Sono le 9,12 di domenica 6 novembre 2016. Il 6 novembre 1967 iniziava il mio primo anno all’Università di Trento Sociologia, 49 anni fa!

Un giorno importante, quello, per la mia mente. Cominciò a prender forma sociologica, che qualche mese dopo diventò ‘contestativa’ con l’occupazione della facoltà. Fui un ‘cane sciolto’ della parte ‘cattolica’ di quelli etichettati catto-comunisti.

È tempo di riflettere alle soglie del mezzo secolo vissuto.

Questo tempo vissuto è nella dimensione storica, sia per l’elongazione sia per l’accezione sociale. La dimensione filosofica del tempo è quella di una categoria come ha ben chiarito sant’Agostino. Non ha oggetto: il passato è passato, il futuro ha da venire, il presente è il solo reale; tuttavia, è difficile da inquadrare perché ciò che ho appena scritto è ormai passato, anche se il lettore lo vedrà solo dopo la pubblicazione.

Da cristiano praticante tendo a rappresentare il presente storico entro i tre giorni. Gesù morì alle 15 del venerdì per risorgere prima dell’alba della domenica.

Sono le 9,38. Sono già passati 26 minuti. Quasi niente.

Ma quante cose sono accadute in 49 anni? Ho quasi finito sociologia, ho fatto due anni di economia e commercio ed ho preso laurea a Ca’Foscari, immergendomi nell’economia liberista col massimo disgusto, che adesso sputo sugli economisti tedeschi colpevoli dei disastri dell’Europa, sono tornato a Trento per laurearmi nel cibo che solum è mio et io nacqui per lui, come diceva Nicolò Machiavelli, ho scontato il rigetto dei sociologi, sono entrato nella Banca Antoniana di Padova e Trieste, sede di Trieste; ho capito che era una prigionia da catena di montaggio di carta e ne sono uscito dopo 11 mesi per entrare nella distribuzione di fondi comuni d’investimento; ho costruito una rete di 30 agenti con 9 uffici nell’Italia settentrionale in 4 anni; me ne sono andato perché mi rifiutarono di cambiar modello di carriera, senza rapinare la società partecipata; andai a far la Si Può Fare consulenza finanziaria s.r.l. ed a costituire la Titanio s.p.a., società di acquisto-vendita di piccole partecipazioni; restai sconfitto dalla società corrotta in una impresa da non ripetere [possibile ad un Fondo Comune di grandi dimensioni, dotato di staff esperte, che investe con la regola 1+1+1, un euro va male, un euro va grigia, un euro va bene tanto da sanare gli altri due con utile]. Tutto è accaduto perché potessi riflettere sul potere per concludere che tutto il potere è nel Figlio del Padre, che lo fa partecipare con lo Spirito.

Sono le 10,05. 

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