Sorrisi e spensieratezza hanno accompagnato la consegna delle buste con i regalini da parte, tra gli altri, del presidente della Fondazione Tommasino Bacciotti Paolo Bacciotti e di sua moglie Barbara, del sindaco Dario Nardella, del comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, del direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer Alberto Zanobini, del prefetto Alessio Giuffrida, del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, del direttore generale dell’area tecnica della Fiorentina Pantaleo Corvino e dell’ex giocatore della Fiorentina Giancarlo Antognoni.
All’iniziativa hanno partecipato anche i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, del personale sanitario dell’ospedale e dei volontari della Fondazione, che ha lo scopo di raccogliere fondi da devolvere ad attività di studio, assistenza e informazione sui tumori cerebrali infantili.
“Vorrei ringraziare a nome della città di Firenze i genitori di Tommasino, Paolo e Barbara, che nell’anniversario della sua scomparsa, trasformano il dolore nella gioia di aiutare tanti bambini - ha detto il sindaco Nardella. Un grazie di cuore quindi alla Fondazione Bacciotti, che da 16 anni si dedica ai bambini malati di tumore investendo sulla ricerca e sull’accoglienza delle famiglie, alla Fondazione Meyer e a tutte le personalità che oggi sono venute al Meyer con grande entusiasmo e generosità perché non basta mai ricordare quanto questo ospedale faccia per i bambini di Firenze, della Toscana e di tutta Italia. Un bambino su quattro viene da fuori Toscana e questa è l’ulteriore dimostrazione dell’eccellenza dell’ospedale pediatrico fiorentino con cui come Comune stiamo collaborando su vari livelli”.
“Oggi ricordiamo Tommasino nel giorno della sua morte - ha affermato Paolo Bacciotti - e come avviene ormai da diversi anni siamo al Meyer con tanti amici per regalare un sorriso ai bambini malati e alle loro famiglie, costretti a trascorrere il Natale lontano da casa. E proprio per essere vicini alle famiglie nel periodo di degenza del proprio figlio, io e mia moglie Barbara siamo fortemente impegnati nel progetto ‘Case accoglienza Tommasino’, attraverso il quale consentiamo loro di affrontare uniti il percorso di cura e degenza, soprattutto quando la permanenza in ospedale si rivela lunga”. “Con il progetto delle Case di accoglienza aiutiamo infatti le famiglie che devono affrontare un percorso terribile come quello di un figlio malato di tumore, offrendo loro un soggiorno totalmente gratuito. Inoltre, per essere ancora più vicini ai genitori durante il loro soggiorno a Firenze, mettiamo a loro disposizione il supporto dei nostri volontari, offrendo in casi di particolare necessità un servizio per gli spostamenti da e per l’Ospedale”. (fp
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