Ufficialmente si tratta di una ritorsione contro il comportamento aggressivo tenuto da Mosca durente le elezioni presidenziali statunitensi.
Fra gli ultimi atti dell’amministrazione democratica uscente, anche il perseguire persone di nazionalità russa che abbiano attuato un’attività illecita in internet e che si siano macchiate di furto d’identità e di appropriazione indebita.
Obama ha promesso che, prima di lasciare la Casa Bianca, porterà di fronte al Congresso un rapporto che provi, senza ombra di dubbio, gli sforzi della Russia di interferire nel processo elettorale americano.
Questo prima che, il 20 gennaio il presidente-eletto Donald Trump prenda possesso dello Studio Ovale. Non è ancora chiaro se il neoinquilino della Casa Bianca che si è sempre detto favorevole a una normalizzazione delle relazioni con Mosca, annullerà le recenti iniziative prese da Barack Obama.
Read the statement by @POTUS on U.S. actions in response to Russian malicious cyber activity and harassment:https://t.co/4IO178lrkW pic.twitter.com/nRBYmhyNVz
— The White House (@WhiteHouse) 29 dicembre 2016
Nell'annunciare le nuove sanzioni alla Russia per gli attacchi hacker durante le elezioni, Barack Obama ha anche ordinato l'espulsione di 35 funzionari russi, impiegati in attività di intelligence, definiti "persone non grata". Inoltre il presidente ha dato istruzioni al dipartimento di Stato di chiudere due compound in Maryland e New York "che sono usati da personale russo per attività collegate a operazioni di intelligence".
"Queste azioni arrivano dopo ripetuti ammonimenti, pubblici e privati, rivolti al governo russo e sono una risposta necessaria ed appropriata ai tentativi di danneggiare interessi degli Stati Uniti in violazione di norme di comportamento stabilite a livello internazionale" ha dichiarato Barack Obama. L'annuncio arriva dopo settimane di dibattito interno se rispondere e come agli attacchi hacker che, secondo la Cia, hanno avuto la Russia come mandante. Mosca ha sempre negato ogni coinvolgimento e Donald Trump ha mostrato di credere di più alle affermazioni del governo russo che ai rapporti dell'intelligence americano. Ieri, quando i media avevano già annunciato che Obama si preparava ad annunciare delle sanzioni, aveva detto che l'amministrazione uscente avrebbe fatto meglio a far cadere la vicenda. "Dobbiamo andare avanti con le nostre vite", aveva affermato. "Tutti gli americani devono essere allarmati dalle azioni della Russia", ha dichiarato ancora Obama con un riferimento polemico quindi alle posizioni assunte da Trump e dai leader repubblicani del Congresso che non hanno accolto la richiesta di avviare un'inchiesta indipendente sugli attacchi hacker.
Inoltre Obama ha annunciato che il dipartimento della Sicurezza Interna e l'Fbi declassificheranno "informazioni tecniche sulle attività informatiche dei servizi militari e civili russi" in modo da aiutare i network a difendersi "dalla campagna globale russa" a sostegno di azioni di hackeraggio. Infine, ha lasciato capire che vi potranno essere anche altre azioni, tenute segrete. "Queste azioni non sono la somma totale della nostra risposta alle attività aggressive della russa - ha concluso - continueremo una serie di azioni nei tempi e modi da noi scelti, alcune delle quali non saranno pubblicizzate".
Le sanzioni annunciate dall'amministrazione Obama interessano due agenzie di intelligence - altre all'erede del Kgb, l'Fsb, i servizi militari Gru- quattro ufficiali che si occupano delle attività informatiche del Gru e tre compagnie che hanno fornito supporto alle sue attività. Per poter procedere con queste sanzioni, gli esperti legali della Casa Bianca hanno allargato un ordine esecutivo firmato nel 2015 da Obama che dà al presidente l'autorità di colpire attori stranieri, attraverso il congelamento dei loro beni, che conducono attacchi contro interessi di sicurezza ed economici americani. Ora l'ordine prevede la possibilità di agire anche contro chi "interferisce o mette in pericolo il processo e le istituzioni elettorali".
Secondo quanto ricostruito dall'indagine dell'intelligence americana si ritiene che l'Fsb sia dietro un gruppo di hacker noto con il nome di 'Cozy Bear' che avrebbe per mesi tentato di entrare nel sistema del comitato elettorale democratico. I servizi segreti militari del Gru invece sarebbero dietro ad un secondo gruppo, i 'Fancy Bear', che non solo si è infiltrato nel sistema del comitato democratico ma anche in quello della campagna elettorale di Hillary Clinton. In questo modo ha sottratto le famose mail di John Podesta che avrebbe poi consegnato a Wikileaks che le ha pubblicate poco prima delle elezioni. Il governo russo e Vladimir Putin hanno sempre negato ogni coinvolgimento.