Questo il comunicato aziendale " Anche quest’anno, AMIU S.p.A. Taranto ha svolto un servizio straordinario di pulizia durante la notte a cavallo tra il 31 dicembre 2016 e il 1 gennaio 2017. Gli appelli alla civiltà e gli specifici provvedimenti amministrativi varati dal Comune di Taranto hanno avuto il merito di ridurre l’incidenza degli episodi che, purtroppo, negli anni scorsi avevano ridotto alcune zone della città a luoghi privi anche del minimo decoro. Al netto di alcune e ben note zone, quindi, la condizione generale della città è apparsa meno critica rispetto allo scorso anno.
In ogni caso, AMIU S.p.A. Taranto ha messo in campo mezzi e risorse in numero considerevole per ristabilire in città le condizioni di vivibilità, già dalla mattina di Capodanno. Tra la notte del 31 gennaio e la giornata successiva, infatti, sono stati impiegati circa 110 dipendenti, tra autisti, operatori e coordinatori, che attraverso 10 compattatori, un minicompattatore, 5 spazzatrici, una pala meccanica, un “ragno”, uno scarrabile con cassone e 2 mezzi per il trasporto dei cassonetti, sono intervenuti rimuovendo i rifiuti abbandonati per strada, o fuoriusciti dai contenitori danneggiati dalle esplosioni.
Proprio i cassonetti rappresentano la voce di danno maggiore. Se le strade sono state parzialmente risparmiate dall’inciviltà, infatti, non è toccata la stessa sorte ai contenitori per i rifiuti: una prima stima, in via di aggiornamento, ne ha contati circa 75 tra danneggiati e bruciati. Questi cassonetti sono stati già sostituiti, ma rappresentano un costo non preventivato per l’azienda, stimabile in circa 20mila euro.
È da ricercare in questi numeri, ove non dovesse bastare l’irrinunciabile aspirazione alla civiltà, la necessità di rispettare maggiormente i beni comuni: ogni deroga al senso civico, infatti, costa risorse importanti che potrebbero essere impiegate altrove". Prendiamo atto del comunicato aziendale anche se nel sito aziendale ribadiamo che vorremmo nello spazio notizie ritrovare i comunicati aziendali e non vorremmo che ora l'azienda si sia decisa dopo il nostro articolo. C'è da decidere, insomma, se l'indignazione debba restare quella dei cittadini che respirano oramai di tutto o deve diventare coram populo. Anche riguardo al tema, che non è peregrino chiedere, di una riprogettazione dei sistema di raccolta dei rifiuti.
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