CUCITURE
Volevo lasciare la casa,
troppo ombrata anima da mimi.
Saltare i fossati, salire sui muri,
oltrepassare i nodi dei fili al confine.
Troppo lunga la strada là fuori,
vermicolante di volti che chiedono
senza aspettare risposte,
che guardano senza vedere.
Occhi rotolano dai pendii sulle carreggiate,
sassi meravigliati senza lacrime.
Ostacoli di stalli e poltrone,
di cupoloni di libri e banconote
e la strada alla fine si contorce
in un’incertezza di direzioni
e confusione di idee e amore.
Avrei voluto
raggiungere e stravaccarmi
sul mio breve tratto d’orizzonte
pieno solo di me,
di quel poco che resta di me.