Un Parlamento dal cuore verde, che batte per la salvaguardia dell'ambiente. Una mobilitazione trasversale per la creazione di sette nuovi parchi nazionali che coinvolge tutti o quasi i gruppi parlamentari, dal Pd a Fi, dai pentastellati a Fratelli d'Italia, da Sel ad Area popolare, ai socialisti del gruppo Misto.
Alla Camera e al Senato, dall'inizio della legislatura, sono state presentate 12 proposte di legge per l'istituzione di nuove aree protette in sette regioni: Marche, Umbria, Lazio, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia.
E se la tutela dell'ecosistema e la valorizzazione del patrimonio naturale sono gli obiettivi prioritari che hanno mosso deputati e senatori, comune è a tutte le forze politiche impegnate in questa battaglia la convinzione che le aree protette possono rappresentare un elemento di forza per il rilancio economico.
La rete dei parchi nazionali con il suo milione e mezzo di ettari a terra e 72mila a mare non è solo un patrimonio che tutela la biodiversità, ma è anche un vettore economico da preservare. Nelle aree in cui sono nati i parchi nazionali si sono moltiplicate le opportunità di lavoro.
Da Sel e Movimento 5 Stelle sono venute due proposte di legge per l'istituzione del Parco nazionale Catria, Nerone e Alpe della Luna, una grande area protetta nell'Appennino centrale, a cavallo tra Marche e Umbria, tra i massicci montuosi del pesarese e dell'urbinate, quelli dell'area di Ancona e le colline che circondano Perugia.
Un 'corridoio ecologico' che collega le foreste casentinesi ma anche il Sasso Simone e Simoncello al Parco del Monte Cucco e ai Monti Sibillini, con ricchezze geologiche, forestali, morfologiche, monumentali e faunistiche; tra boschi, castelli e borghi.
Due anche le proposte per l'istituzione del Parco nazionale del Matese, targate Ap al Senato e Pd alla Camera. Nel 1993, ricordano i firmatari delle proposte, era stato istituito il Parco regionale del Matese del versante campano.
Ora, aggiungono, è arrivato il momento di concedere al Molise le stesse opportunità, anche perchè il piano nazionale per la biodiversità del ministero dell'Ambiente ha individuato il massiccio del Matese come area prioritaria per la conservazione della biodiversità nell'ecoregione Mediterraneo centrale.
Per il salto di qualità del parco dell'Etna si batte il deputato siciliano di Forza Italia Basilio Catanoso, che vuole far salire di rango l'area protetta che si estende alle pendici del vulcano, da regionale a nazionale.
Una trasformazione, spiega, giustificata "dalla straordinaria ricchezza naturalistica e storica dei luoghi, dalla necessità di una gestione autorevole, dalla possibilità di accedere a contributi adeguati alla gestione, dall'opportunità di entrare nella rete dei Parchi nazionali, dalla notorietà nel mondo del vulcano che dà nome al Parco".
Stesso percorso, con il passaggio dal livello regionale a quello nazionale, per il Parco dell'Appia Antica, a Roma. A chiederlo è il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia-An Fabio Rampelli, che ricorda come questo "cuneo verde" tra i quartieri sud-orientali di Roma e i Colli Albani ospiti alcuni dei gioielli del patrimonio artistico e culturale dell'umanità, dal Circo di Massenzio alla Tomba di Cecilia Metella, dalle catacombe di Pretestato, Domitilla, San Sebastiano, San Callisto a quelle ebraiche.
Ripercorrere un pezzo importante della storia della Sicilia attraverso la 'civiltà dello zolfo' che determinò grandi trasformazioni sociali e culturali in vaste zone dell'isola, è l'obiettivo di fondo della proposta del deputato agrigentino del Pd Angelo Capodicasa.
"A Caltanissetta -sottolinea l'esponente dem- non sarebbe stato possibile uno sviluppo culturale, quale quello che Sciascia definì come presente in una città simile a una 'piccola Atene', senza la civiltà dello zolfo e quella del grano duro e, pertanto, senza gli operai delle miniere e i contadini produttori di grano".
Il Parco nazionale geominerario delle Zolfare di Sicilia abbraccia una vasta area compresa tra Enna, Caltanissetta e Agrigento e ospita il Parco minerario di Floristella-Grottacalda; le miniere di Gessolungo, La Grasta, Trabia-Tallarita, Cozzo Disi, Trabonella e Giumentaro, le riserve naturali di Monte Capodarso e Valle dell'Imera meridionale e delle Maccalube di Aragona.
Due le proposte per la realizzazione di un'area protetta nel foggiano, quella del deputato Pd Michele Bordo per l'istituzione del Parco archeologico e culturale della Daunia, e quella del parlamentare socialista Lello Di Gioia per il Parco nazionale del Subappenino dauno. Uno dei bacini archeologici più ricchi e al tempo stesso meno conosciuti, in un'area a forte vocazione turistica, con le spiagge del Gargano, le mete religiose (San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo e la stessa Foggia) e quelle ambientali con il Parco nazionale del Gargano. In campo per la Basilicata scende il deputato lucano di Fi Cosimo Latronico che propone l'istituzione del Parco archeologico della Magna Grecia nell'area dell'arco ionico-lucano. (fonte Adkronos)