Alcuni organi di informazione riferiscono della volontà della Asl di Taranto di assumere alcune decisioni tese a razionalizzare l’uso di spazi e strutture di sua proprietà ricadenti nel territorio ionico.
Se tali indiscrezioni corrispondono ad una reale volontà, ne approfitto per chiedere proprio all’azienda sanitaria tarantina di collaborare per raggiungere alcuni obiettivi di comune interesse, nel nome di quella virtuosa sinergia che sempre deve animare i soggetti pubblici istituzionalmente operanti su un determinato territorio.
Tra le decisioni che starebbero per essere adottate, vi sarebbe quella di trasferire il reparto di Neuropsichiatria infantile in quello che i tarantini chiamano l’ospedale vecchio e cioè l’edificio, per intenderci, ubicato proprio nel cuore del Borgo, nel quadrilatero comprendente le vie D’Aquino, Acclavio, Anfiteatro e De Cesare.
Su questa ipotesi, dando per scontata la piena libertà della Asl di provvedere al meglio, vorrei sollevare pubblicamente alcune perplessità. Al posto di Neuropsichiatria, si potrebbe valutare l’opportunità di allocare nell’immobile in questione tutti i servizi e le strutture riconducibili alle attività ispettive inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro, insieme agli uffici incaricati di rilasciare le varie certificazioni riguardanti l’Igiene pubblica. Ciò al fine di costituire un vero e proprio polo sanitario che, se realizzato, contribuirebbe a rivitalizzare l’intera area urbana interessata dove peraltro è situata una delle chiese storiche di Taranto, dunque un altro bene culturale che indirettamente ne trarrebbe beneficio.
E dunque procedere non con l’allocazione di reparti di cura e terapia per patologie che forse, per il bene degli stessi pazienti, meriterebbero di essere trattate in zone meno caotiche e centrali della città, ma realizzare un centro di coordinamento di attività che interessano da vicino aziende, imprese commerciali e privati cittadini. I quali, ovviamente, avrebbero un unico e sicuro punto di riferimento per ottenere ciò di cui hanno bisogno. Un unico polo sanitario, insomma, con il quale interfacciarsi; a beneficiarne sarebbe l’intero Borgo, il salotto della città, in ragione del fatto che l’utenza tutta – privati cittadini, commercianti e imprenditori – si rivolgerà, a seconda dei casi, proprio a questo neocostituito polo sanitario il quale, aspetto non trascurabile, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Ecco quindi spiegato il ruolo che la Asl può giocare per perseguire un obiettivo certamente condiviso: rilanciare e valorizzare il centro della città.
Mi auguro che questa mia proposta, che sicuramente può essere migliorata negli aspetti prettamente tecnici, venga quanto meno presa in considerazione. In quest’ottica, sollecito il consigliere regionale tarantino Gianni Liviano ad adoperarsi per interessare gli organi competenti, sempre che egli condivida, come spero, lo spirito del mio interessamento.
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