Lo scrive La Stampa citando fonti del governo italiano vicine al dossier. Per queste fonti si tratta più di un sospetto, dopo che gli 007 hanno ricostruito la rotta dei gommoni, i porti di partenza, gli orari, i punti incontro delle navi umanitarie.
Gli sbarchi hanno messo in ginocchio il sistema di accoglienza
Un pullulare di barconi tutt'insieme ha preso il mare ed è andato incontro alle navi umanitarie. Un concatenarsi di eventi - sottolinea il quotidiano di Torino - che ha messo in ginocchio il sistema di accoglienza dell'Italia e nelle stanze del governo ha generato il sospetto che questa escalation non sia stata casuale. E' "un punto di svolta" dietro cui "si pensa che quantomeno ci sia la criminalità organizzata della Libia" ma forse anche "un'operazione per minare definitivamente il ruolo del premier Serraj, che si era impegnato a far qualcosa contro gli scafisti".
Il ruolo sospetto delle piccole Ong
Il sospetto è che anche le navi di alcune Ong possano avere avuto un ruolo nell'alimentare questo flusso incontrollato. Di certe associazioni più piccole si sa che affrontano spese pazzesche e sono evasive sulle entrate. "Chi sono i veri finanziatori, da dove giungono le loro navi, quali inconfessabili accordi potrebbero aver alcune organizzazioni"?, si chiede la Stampa, spiegando che intelligence, polizia e militari sono mobilitati per trovare le risposte".
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