Solo 14 voti sotto la soglia numerica dei 315 voti che rappresentano la meta’ dell’emiciclo. Altri voti potrebbero arrivare da Sc-Ala (16 deputati) e dalle componenti del gruppo misto (che alla Camera conta 51 deputati). Ma va considerato il potere di attrazione che una legge proporzionale, con lo sbarramento al 3 per cento, puo’ esercitare su deputati della galassia di centro. Simile la situazione in commissione affari costituzionali.
Su 48 componenti della commissione affari costituzionali, infatti, i deputati del Pd sono 21, 2 quelli della Lega Nord e 1 di Ala. In totale 24 membri, la meta’ esatta della Commissione. Tra i voti in bilico diventa decisivo quello del deputato di Democrazia Solidale-Centro Democratico Gian Luigi Gigli, unico membro del suo gruppo.
Subito dopo il deposito del testo base da parte del presidente della commissione Andrea Mazziotti, il parlamentare di Des-Cd si e’ espresso a favore della proposta che prevede l’estensione dell’italicum bis anche al Senato. Queste le sue parole: “E’ una buona base di partenza e diamo atto all’onorevole Mazziotti di aver effettivamente tenuto conto delle valutazioni espresse dalla maggior parte delle forze, presentando realisticamente una sorta di minimo comune denominatore. Consideriamo invece inaccettabile la proposta PD di un modello tedesco ‘de noantri’, perche’ l’elevata soglia di sbarramento non puo’ coesistere con l’impianto maggioritario di meta’ dei collegi senza provocare una forte distorsione della rappresentativita’”.

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