Il tesoro potrebbe essere composto di oggetti ritrovati nelle miniere coloniali spagnole in Perù e Bolivia. L’imbarcazione appartenuta a Filippo V di Spagna, è affondata nel 1708, durante una battaglia con la marina britannica.
Secondo quanto riferisce la stampa di Bogotà, il presidente Manuel Santos intende formare una partnership pubblico-privato con un investitore o chiunque voglia sostenere il recupero del tesoro sommerso.
Santos punta inoltre a istituire un museo per conservare i reperti sottomarini, e un laboratorio per analizzare e conservare il materiale. Ma il tesoro di San Josè fa gola a molti: la Spagna ha firmato un accordo di cooperazione sul recupero dei reperti, ma si è anche detta pronta a difendere i suoi interessi davanti all’Onu.
E Sea Search Armada, un’impresa statunitense del settore del recupero marittimo, ha già da tempo aperto una disputa con il governo colombiano, sostenendo di essere stata la prima a fornire le coordinate della posizione del galeone. Nel 2013 la Colombia ha approvato una legge che riconosce come patrimonio nazionale le barche affondate nelle sue acque: i relitti, secondo dati ufficiali, sarebbero più di 1200. (agenzia Dire)
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