ANNO XIX Novembre 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 23 Agosto 2017 00:00

Cosa cambia da settembre sulle visite fiscali col polo unico INPS

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Ci siamo. Arriva la stretta per gli assenteisti programmati e cronici. Come annunciato dalla riforma Madia il primo settembre prenderà il largo la fase sperimentale che conferisce all’INPS il compito di occuparsi delle visite fiscali anche per i dipendenti pubblici al posto delle Asl che finora si sono occupate della pubblica amministrazione

Un “Polo unico per le visite fiscali” presso l’INPS per il controllo dei dipendenti in malattia con il passaggio della competenza esclusiva all’Istituto delle visite mediche di controllo che ha la sigla “VMC” sia su richiesta delle Pubbliche amministrazioni, che d’ufficio. 

L’ operazione costerà nel suo complesso circa 17 milioni di euro.

Questa prima fase di sperimentazione sarà dedicata soprattutto ad una “migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti” poiché attualmente in alcune zone vi è carenza di medici disponibili, mentre in altre la presenza è molto maggiore rispetto al fabbisogno reale.

Possibile anche che venga attivato un meccanismo premiale per i medici basato sul numero totale di accertamenti accumulati, per fare in modo di incentivarli alle visite. 

Altrettanto possibile l’avvio delle cosiddette “visite reiterate”.

Si parla poi ancora di modificare le fasce orarie di reperibilità, probabilmente nell’ottica di uniformarle tra pubblico e privato, ma questa novità dovrebbe subentrare solo in una successiva fase. Per ora rimangono le attuali sette per la pubblica amministrazione (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) e quattro per i privati (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19).

Restano i dipendenti delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, degli enti pubblici economici, degli enti morali e delle aziende speciali.  Secondo un dato del 2012 il fenomeno dell’assenteismo è in netto aumento soprattutto nel settore pubblico, in crescita del 5,9% mentre diminuisce nel settore privato con una quota che si ferma a 11,9% solo nel 2012. Mentre addirittura nel 2016 indagine della Amyng che ha presentato i risultati dell'8^ edizione del Barometro sull'assenteismo parla di un dato ancora inferiore, sempre nel settore privato non supera 5,49%. Evidente che la riforma Madia riaccende i riflettori sui cosiddetti furbetti del cartellino della pubblica amministrazione che andrebbero finalmente messi in riga e…al lavoro

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