“I tempi di svolgimento delle prove, che hanno riguardato circa 1.400 persone, sono stati svolti in quattro giorni- spiega all’agenzia Dire- Penso che in nessun posto della Pubblica amministrazione sia stato registrato un risultato di questo tipo: con lo svolgimento immediato delle prove dovevamo recuperare il tempo perso e cercare di andare incontro a quei ragazzi che, anche se non per colpa nostra, avevano subito dei disagi”. Non solo. Alessio rimarca che ora “abbiamo una graduatoria attiva di 878 persone da cui prenderemo i 40 infermieri più quelli che serviranno, ma la lista è a disposizione di tutte le aziende sanitarie del Lazio. Abbiamo dunque fatto un buon lavoro non solo nel nostro interesse, ma in quello del Servizio sanitario regionale”.
Quali saranno ora i tempi? “I prossimi passi saranno quelli previsti dalle procedure di assunzione, comunque immediati. Dobbiamo cercare di coprire in tutti i modi la carenza del personale infermieristico: ora non possiamo essere noi a perdere tempo dopo che la Regione ha dato il nulla osta per svolgere questa procedura”.
“MAXICONCORSO UN SUCCESSO, AIUTATA TUTTA LA PA”
Il maxiconcorso per 40 posti da infermiere “è stato un successo”. Così Domenico Alessio commenta la conclusione delle procedure per il maxiconcorso pubblico, la cui graduatoria è stata pubblicata questo pomeriggio sul sito internet dell’ospedale romano.
Un iter travagliato, quello della selezione, che ha dovuto fare i conti con ricorsi da parte di alcuni candidati esclusi, sentenze della magistratura amministrativa e rinvii delle prove. Ma “con grande soddisfazione, e indipendentemente dagli intoppi di carattere giudiziario e dalle azioni di disturbo che sono state fatte da più parti per sabotare il concorso, la magistratura ha dichiarato legittime le procedure poste in essere dal Policlinico nei due livelli di giudizio”, ha spiegato Alessio all’agenzia Dire.
Per il dg si tratta di un successo perché “non solo le sentenze hanno condiviso le nostre procedure, ma la sentenza del Consiglio di Stato fa giurisprudenza: in questo modo abbiamo dato una grossa mano a tutta la Pubblica amministrazione, perché le operazioni concorsuali svolte nella stessa ottica del Policlinico possono essere svolte da qualsiasi ente senza il timore di contestazioni”.
Secondo il dg “si risolve il grosso problema dei maxiconcorsi, come il nostro in cui per 40 posti hanno partecipato circa 20mila candidati. Attraverso procedure che sono state ritenute idonee, si affrettano i tempi e si risponde alle aspettative delle persone coinvolte: come Policlinico, dunque, siamo soddisfatti di ascrivere a nostro merito queste nuove procedure che saranno trasportate in tutti gli altri maxi concorsi della Pubblica amministrazione”.
“DISAGI MAXICONCORSO NON DOVUTI A NOI”
Nei giorni difficili del maxi-concorso, quelli degli stop e del rinvio delle prove decisi dalla giustizia amministrativa, “non ho temuto per l’immagine del Policlinico. Assolutamente no. Se questo era l’obiettivo di qualcuno, sbagliava completamente”. E’ netto Domenico Alessio, commentando la conclusione dell’iter della selezione pubblica per 40 posti da infermiere.
“La magistratura ha i suoi tempi- ha spiegato all’agenzia Dire riferendosi alle sentenze che nei mesi scorsi hanno costretto migliaia di candidati al rinvio delle prove a causa di alcuni ricorsi- C’è il diritto di appellarsi tra chi viene escluso: ci sono i ricorsi che vanno nella direzione giusta e effettivamente possono inficiare un concorso, ma nel nostro caso non c’è stata assolutamente alcuna critica e sia dal Tar che dal Consiglio di Stato abbiamo avuto soddisfazione”.
Le polemiche più aspre si sono registrate il 13 luglio scorso, quando i candidati pronti a svolgere la prova scritta sono stati avvisati del rinvio a due ore dal suo inizio: la decisione dei giudici fece scoppiare il caos all’esterno dell’hotel Ergife di Roma, con proteste durate ore e disagi per la circolazione stradale nella zona circostante.
“Quello purtroppo è stato un provvedimento preso tramite una procedura d’urgenza ‘inaudita altera parte’, decisa quindi senza ascoltarci. Noi- precisa Alessio- non sapevamo neanche dell’esistenza del ricorso, ci è stato notificato solo il 17 luglio, quindi quattro giorni dopo la data della prova e della contemporanea pronuncia dei giudici. Quando lo abbiamo saputo, non abbiamo potuto fare altro che avvertire i candidati, già pronti per affrontare la prova. Tutto questo- conclude- non è dipeso da noi ed è stato un grosso problema dare quella comunicazione, ma non potevamo essere noi responsabili delle reazioni della persone. Abbiamo dovuto rispondere alle decisioni della magistratura”. (agenzia Dire)
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