ANNO XIX Giugno 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 04 Settembre 2017 00:00

Provvidenziale 8 settembre

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L’8 settembre 1943 viene ricordato dall’Anpi come inizio della Resistenza[1]Il mio me esiste grazie all’8 settembre 1947. Mio padre Gino sposò mia madre Luigia. Quella notte seguita all’8 settembre Luigia ricevette il seme che mi fece nascere il 1 giugno 1948.

Se qualcuno ama la casualità dei fatti storici legga attentamente l’incrocio di combinazioni casuali che fanno riconoscere a questo settantenne la Provvidenza cui devo il seme della vita.

L’8 settembre ’43 mio padre, sottotenente di fanteria, era in treno per Roma. Aveva lasciato i suoi a Carpesica (frazione di Vittorio Veneto) per fine licenza. Alla stazione di Mestre-Venezia, un ufficiale superiore lo sconsigliò di proseguire. Aveva notizie di azioni tedesche di rastrellamento delle nostre truppe. Mio padre accettò il consiglio e rientrò, con rischio di diserzione. Seppe in seguito che la sua compagnia venne poi imprigionata dai tedeschi e dedotta in un campo di concentramento dove morirono tutti. Rientrato in famiglia, mio padre fece la resistenza di popolo, che diede a Vittorio Veneto la medaglia d’oro per aver sostenuto le brigate partigiane sui monti intorno. Ebbe il nome di battaglia di Volpe, che io ho conosciuto solo dopo la sua morte, il 29 giugno 2008.

Io non so se abbia voluto sposarsi l’8 settembre ’47 memore del ’43. So che mi narrò il fatto della conversione ferroviaria dell’8 settembre fin oltre la noia. Senza mai gloriarsi delle altre azioni fatte perché sapeva bene di non aver obbedito al suo giuramento militare.

Fin qua il tutto potrebbe venir rubricato con –casualità e fatti tuoi-.

Se non che, il seme che mi ha fatto vivere può venir narrato da me a settant’anni.

Posso etimare –seme via semine lat. abl. via en.im.esh zumero: Signoreen Spirito/Ventoim vita-morteesh.

Posso gridare l’archeologia del linguaggio col filo:

  1. à latino à

Zu.me.r significa, con la pronuncia rr del polygamma resh – noto agli antichi per essere l’unica lettera che obbliga ad una pluralità di pronuncia per venir avvertita[2]-: “genesirr (del) camminoer accompagnato (da) (Signoraen) Lunazu (e della sua) –parola creativa-me”.


[2] Alfred Kallir, Segno e disegno. Psicogenesi dell’alfabeto, Milano, Spirali/Vel, 1994: 434 e segg..

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