La corruzione e la concussione, favorita dal sistema politico, era sotto gli occhi di tutti e nessuno di coloro i quali oggi attaccano il presidente Emiliano mossero un dito, solo gli ambientalisti si mobilitarono.
I cittadini di Taranto hanno subito la sospensione del loro diritto alla salute grazie a proroghe su proroghe sancite dai numerosi decreti Salva Ilva. Oggi con il Piano ambientale, giustamente contestato dalla regione Puglia, viene sospeso il diritto alla salute per altri 5 anni. Nessuno di coloro che oggi si appellano alla responsabilità dice nulla su questo: non hanno detto nulla quando per legge è stata garantita immunità penale agli acquirenti in caso di violazione delle leggi ambientali e sanitarie."
Ma i sindacati e la politica dov'erano quando si trattava di difendere la salute dei tarantini e dei figli degli operai? Chiedere ad un tribunale la verifica della legittimità di un piano ambientale che annulla il diritto alla salute di cittadine e cittadini è sì un atto di responsabilità ma soprattutto di legalità. Se il ministro Calenda ritiene di aver fatto le cose con criterio di legge, non ha nulla da temere, e allora perché attacca le istituzioni locali?"
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