Piccolissimo che spiega tantissimo.
ki.e3
exit (‘place’ + ‘to go out’).
Mariya, ucraina, usa l’interlocuzione ciè. Io ve la propongo, come sopra, nella sua radice dura zumera. Spiega meglio di qualsiasi citazione letteraria dottissima. Io la propongo come esempio di un piccolissimo che spiega tantissimo.
Quali cose mi entusiasmano in ki.e3?
1. Ki.e3 = uscita di parola;
2. Io, cultore di an.thar.ish, ‘connessionethar (di) cielo (e) terra’, mi piego questa volta all’uso del numero deponente 3 che chiarisce ‘uscita’ posto dopo ki = terra, luogo etc.; e = cuore è il più vicino col battito, tipo punto-linea Morse;
3. Linguisticamente, numerosissimi esempi comprovano il passaggio da una pronuncia antica ‘dura’ a moderna ‘dolce’, anche dal latino all’italiano, da k a c;
4. Ho abborracciato migliaia di accomodamenti insoddisfacienti prima di riconoscere questa ovvietà che esalta il mio approccio interdisciplinare;
5. La diade ki.e = uscita di parola fa superare i problemi degli archetipi diversi: l’antico DA DUE UNO sposa il DA UNO DUE moderno;
6. Archeologia e linguaggio di Colin Renfrew (1999) è totalmente obsoleto. Archeologia nel linguaggio è viva. C. Renfrew ha costruito un monumento ideologico che nega migrazioni significative dall’inizio dell’età agricola (10.000 anni fa): come spiega l’interlocuzione ukraina ciè? L’archeologia nel linguaggio seppellisce un oceano di archeologhi della pietra (Klaus Schmidt ad esempio) e semiologhi (De Saussure)…;
Io ho ritrovato questa cosa. Laicamente l’ho trovata io ed io l’avevo perduta. Però mi piace pensarmi come lo scriba di Osiride, lui attento a non finir in bocca ai coccodrilli. Io, a non cader nella Geenna per incuria. Ma Gesh.ub mi vuol bene e mi corregge.
Dunque, pongo a punto di partenza:
Ciè, interlocuzione ukraina, spiegata con zumera
ki.e3
exit (‘place’ + ‘to go out’).
Il ‘luogo d’uscita’ può venir combinato con pa-(ce):
(gish)pa
leaf, bud, sprout; branch; wing; feather.
Questa foglia, ala, penna è un elemento che, ampliato, è territorio.
Il seguente offre la diade più generalizzante di ‘territorio+ acqua/seme:
PA-a
a graphic simplification of u2-a.
col significato generale di territorio-vento in pa.lil
palil (2)
n., advance troops, shock troops, leader (bala, ‘to cross over’, + lu2, ‘men’ recte: + il a giro: lil, ‘vento’).
adj., foremost (primo).
Nel nostro caso incontriamo:
pa. ki.e3 = territoriopa luogoki d’uscita.
Affrontiamo ora la preposizione articolata del-la, partendo da ‘de’:
de [DI]
Emesal dialect for ‘to go, lead, cause to march’, ‘to bring’, ‘offering’, ‘to throw’.
de3-dal
ashes; embers; flame (‘ashes’ + ‘to fly’). [qua il labirinto o dedalo (dedalu), Dedalo combinato con la cenere delle ali bruciate dal sole al figlio Icaro (ik.u, superficie quadrata, + kar.u, ‘raggiungere la banchina’) dovrebbero suggerire che l’inventore del mito elaborava dei riscontri].
-de3-en
(cf., - (e)n –de3-en). [questo lemma, che suggerisce il circolo en-de-en, inizia con –n-:
-n-
3.sg. animate (AKA personal) pronominal prefix – immediately preceds the verbal root (or the comitative –da- [immagine] and terminative –shi- [vita-morte] prefixes that precede the root) – in transitive hamtu forms, indicates the 3 sg. animate subject of the verb; occasionally denotes the 3.sg. animate object in maru forms which have no pronominal prefix as subject mark; con occur in conjugations in OB texts for reasons that are not evident – (cf., -ni-).
Questi quattro lemmi sono fondati sull’identità de = di priva del riconoscimento = digir/dingir = divinità.
Poiché lo Zingarelli 2018 mette a rubrica ‘della o poet. de la’ prop. art. comp. di de e la noi possiamo tradurre –de la- = ‘divinità va oltre’, atteso:
la
abundance, luxury, wealth; youthful freshness and beauty; bliss, happiness; wish, desire [LA archaic frequency].
Veniamo alla traduzione de –il bene-: separo ‘il’ // ‘be.ene’:
Il, il più antico nome di Dio non riconosciuto da Halloran traspare da:
il5
(cf., ili5)
a2…il
to exult, glorify (‘horn’ + ‘to lift’).
il2-la2
elevation; heigts (‘to raise, to lift up’ + lal, ‘to measure, weigh’; cf., dun3-la2, ‘depression’ and ib2-la2, ‘depression’ and ib2-ba-la2, ‘flat country’) .
ila2, ili2, il2
n., carrier; basket; head load (loan from Akkadian elu(m) III, ‘to raise/be high’; cf., Orel & Stolbova #1102, *’flay- “raise”).
v., to lift, carry, bear; to gather, deliver, bring; to endure; to support; to promote; to carry forward (in accounting); to be high; a rare OB math. term, to multiply; to shine (il2-i in maru).
adj., raised, honored, elevated.
(gis) il-lu-ur
a syllabic writing for gisilluru; a tree, perhaps Melia azedrach, ‘Chinaberry’ (Akk., zanzaliqqu).
gisilluru, illulu, illar, ilar,
throw-stick; bow; arc (made from poplar, apple, and oak tree wood) (ila2, ‘to lift’, + ru, ‘to send’).
illu [A.KAL]
high water, flood; (amniotic) fluid, exudation, resin; reservoir, water basin (designation of soil in land survey texts).
ilimmu
nine ([…]).
‘Bene’ è l’ultima mia scoperta che compongo da:
bad, be, ba9
to open; to let out; to go away; to be at a distance (in space or time); to drive away; to separate, remove (regularly followed by ra2; cf., bara4 and semantics of bar; there were originally four separate signs: BAD; IDIM; TIL; USH2) (open container with motion away from) [BAD archaic frequency].
en2-e2-nu-ru
introductory formula for exorcism/incantations texts (‘incantation’ + ‘house’ + ‘image, likeness’ + ‘to send’).
-en3
Represents 1.sg. or 2.sg. pronominal suffix /- en /.
Il lettore che si stupisse di questo en3 rivelatore della prima e seconda persona faccia lo sforzo di vedere en come il signore plenipotenziario della Città pari ad un dio. In questo contesto, i Zumerologhi hanno faticato ad individuare en3 la persona comune, un numero senza nome. Ed hanno straparlato sul me, ‘essere tecnico che non esiste’. Io vorrei esser in pace anche con loro. Si liberino dell’idiotismo.
Veniamo a leggere en2, ‘incanto’, combinato con e2, ‘casa/cuore’, nu, ‘immagine’, ru, ‘spedire’, che diventa ur (dopo il giro di fine rigo), ‘fegato (ur5)’. Il lettore scettico sulla lettura circolare dovrebbe piegarsi, almeno, all’esorcismo, impossibile con l’idiotismo. Il circolo, da ru è uru, ‘città’.
Nella Città, uru, l’immagine nu, è ene, ‘di lui, di lei’, non rubricata da Halloran.
Dunque, be, ‘apre’, ad ene, lui o lei. Chi apre?: Il, ‘Dio’.
Dio apre a lei/lui alla pace: Il bene della pace.