Il 10 aprile è stato il giorno delle rimonte. Se nel mondo del calcio la Roma ha raggiunto l'impossibile battendo il Barcellona dopo la sonora sconfitta del Camp Nou, è altrettando vero che Zückerberg è passato dal banco degli imputati a protagonista unico nella seduta del congresso Americano.
Non è per niente facile dire 'è tutto colpa mia' davanti almeno 40 senatori (un fatto storico nella politica americana). Ancor più difficile riuscire a convincere una platea così difficile di avere una soluzione tra le mani. Quella di Zückerberg è stata un'operazione retorica invidiabile da qualsiasi esponente politico.
Con il 'mea culpa', Mark Zückerberg ha assunto le responsabilità del proprio operato smontando ogni polemica attorno a lui e non soddisfatto dell'impresa aggiunge «diventeremo i poliziotti del web». Come l'avrete già notato, in questo caso il creatore di facebook ora parla in collettivo, includendo tutti nell'impegno per combattere la manipolazione dei Big Data.
La responsabilità giuridica di Zuckerberg nella vicenda è stata già discussa dagli esperti e non è l'argomento in questione. Quel che vogliamo sottolineare è l'abilita politica di un giovane imprenditore che da un lato, evitando di intrappolarsi nelle polemiche e nelle segnalazioni assume la responsabilità individuale proponendo una soluzione basata nel lavoro di squadra.
Almeno per quanto riguarda l'opinione pubblica (che incide pesantemente nei mercati), quella di Zückerberg è stata una rimonta ai livelli della Roma contro Barcellona. Sperando che Trump abbia preso degli appunti potrebbe prestarli anche a Renzi, anche se per quest'ultimo sembra già tardi.
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