La dignità delle persone non può essere sistematicamente calpestata con l’arma del ricatto occupazionale".
Così Gianni Liviano, consigliere regionale pugliese del Gruppo Misto, non appena venuto a conoscenza di un nuovo caso di sfruttamento a danno dei rispettivi dipendenti dei titolari di un call center i quali, pur avendo fatto sottoscrivere loro un contratto subordinato a tempo indeterminato, imponevano una retribuzione di circa 1 euro all’ora. Episodio denunciato dalla Slc Cgil.
“Sono fatti, questi, - aggiunge Liviano - che sono la cifra di una comunità, quella ionica, alle prese con una difficoltà endemica ad offrire prospettive di lavoro concrete. Difficoltà che emergono con ancora più forza alla vigilia di un appuntamento, quello del 1° Maggio, che da troppo tempo, ormai, più che in una festa dei lavoro e dei lavoratori si è trasformato nel racconto del lavoro che non c’è o, se c’è, è sottopagato e con condizioni di caporalato puro. Che differenza si avverte - prosegue il consigliere regionale tarantino - tra chi è preda del sottobosco dei call center e chi, sottoponendosi a ritmi massacranti, viene trasportato nelle campagne e costretto a lavorare in condizioni climatiche e di sicurezza estreme”.
Già, il caporalato, l’altra faccia della medaglia della precarietà del lavoro. “Una piaga - commenta ancora Liviano - ormai andata in suppurazione e che, come ha denunciato di recente la Cisl, si alimenta con modalità mafiose. Per questo è arrivato il tempo di mettere mano ad azioni più incisive, a far sì che istituzioni e forze dell’ordine, insieme ai lavoratori che finalmente stanno trovando il coraggio di denunciare situazioni irregolari, facciano sempre di più quadrato utilizzando quegli strumenti che già ci sono - penso alla Legge sul caporalato -, e ad individuarne altri da spendere a favore della legalità. Come consigliere regionale, sensibilizzerò la Regione ad intervenire con fermezza regolamentando, visto che si tratta di un settore di sua competenza, il servizio di trasporto in agricoltura in modo da sottrarre terreno ai furgoncini dei caporali. L’auspicio - conclude Liviano - è che le note musicali del 1° Maggio cantino di dignità, diritti, sicurezza e tutela riportando la persona al centro di ogni progettualità".
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