Quello di Conte, ha detto il capo politico dei pentastellati ai cronisti uscendo dal Quirinale, "sarà un presidente del Consiglio politico indicato da due forze politiche di un governo politico con figure politiche al proprio interno. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate. No cambi di casacca, persone che vengono dal gruppo misto... non era questo lo spirito che volevamo dare al governo e ci siamo riusciti".
"Sono molto orgoglioso di questo nome perché è la sintesi" di M5S e Lega, ha continuato. Cosa intende dire con la frase 'sarà amico del popolo'? "Significa che è uno che non vesserà il popolo italiano", ha risposto Di Maio ai cronisti.
Giuseppe Conte, spiega ancora, "oltre a essere una persona di grandissimo profilo, viene dalla periferia di questo Paese, da San Giovanni Rotondo, è uno tosto, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore legale ma anche morale".
"Il nostro, qualora il presidente della Repubblica valuterà il nostro nome, sarà - ha aggiunto il leader M5S - un governo politico che metterà al centro le questioni politiche". Nel programma di governo "ci sono le nostre grandi battaglie storiche, ci sono le 5 stelle. Abbiamo tanto da fare e tanto da realizzare e come capo politico" del M5S "ho lavorato notte e giorno in questi 80 giorni" per questo. "Almeno fateci prima partire...", commenta poi Di Maio a proposito delle critiche della stampa estera al governo Lega-M5S. Finora, continua "abbiamo imposto un metodo: prima i temi, poi i nomi. Ed è giusto che sia così anche in futuro perché le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa".
"Nei prossimi giorni e settimane speriamo si possa iniziare un nuovo percorso", sono passati "80 giorni ma ne è valsa la pena prendere tempo, perché finalmente adesso nasce la Terza Repubblica", E ha concluso: "All'estero dico: fateci partire, poi criticateci".
Poi è arrivato Matteo Salvini, in anticipo rispetto alla convocazione delle 18. Ad accompagnare i due leader le delegazioni di partito, composte per i cinquestelle dai capigruppo di Senato e Camera Danilo Toninelli e Giulia Grillo, mentre per la Lega ci sono Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti. Poco prima di vedere il capo dello Stato, c'è stato, però, un nuovo incontro alla Camera tra i due.
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