Naturalmente, sugli inizi io devo cedere il passo al più competente papa Francesco:
La corruzione spirituale
164. Il cammino della sanità è una fonte di pace e di gioia che lo Spirito ci dona, ma nello stesso tempo richiede che stiamo –con le lampade accese- (Lc 12, 35) e rimaniamo attenti: -Astenetevi da ogni specie di male- (1 Ts 5,22); -vegliate- (Mt 13,35; Mt 24,42); non addormentiamoci (cfr. 1 Ts 5,60). Perché coloro che non si accorgono di commettere gravi mancanze contro la Legge di Dio possono lasciarsi andare ad una specie di stordimento o torpore. Dato che non trovano niente di grave da rimproverarsi, non avvertono quella tiepidezza che a poco a poco si va impossessandosi della loro vita spirituale e finiscono per logorarsi e corrompersi.
165. La corruzione spirituale è peggiore della caduta di un peccatore, perché si tratta di una cecità comoda e autosufficiente dove alla fine tutto sembra lecito: l’inganno, la calunnia, l’egoismo e tante sottili forme di autoreferenzialità, poiché –anche Satana si maschera da angelo della luce- (2 Cor 11,14). Così terminò i suoi giorni Salomone, mentre il gran peccatore Davide seppe superare la sua miseria. In un passo Gesù ci ha avvertito circa questa tentazione insidiosa che ci fa scivolare verso la corruzione: parla di una persona liberata dal demonio che la sua vita fosse ormai pulita, finì posseduta da altri sette spiriti maligni (cfr. Lc 11,24-26). Un altro testo biblico usa un’immagine forte: -Il cane è tornato nel suo vomito- (2 Pt 2.22; cfr, Pr 26,11). Papa Francesco, Gaudete et exsultate.
Io godo la fonte di pace e di gloria dello Spirito e sto con la mia lampada accesa dietro a papa Francesco. Non mi addormento, veglio e mi astengo dal male (senza fatica perché sono inabile Inps al 100 x 100). Sullo stordimento o torpore dei tiepidi contribuisco a sentire il fuoco e a far osservare il rombo di tuono di domenica scorsa di Pentecoste [perché arrestino la corruzione].
Il presentismo è la malattia degli italiani. Perciò io pratico l’archeologia del linguaggio.
Sono nato il 1 giugno 1948. Il giorno prima del 2 quando la Costituzione della Repubblica Italiana fu formalmente perfetta in ricorrenza del referendum sulla monarchia o repubblica del 1946.
Il mio giorno d’origine ha dunque incontrato subito il giorno dell’origine della repubblica italiana materiale, che sviluppò in assenza di leggi di attuazione del cuore politico della Costituzione:
Art.: 49 Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Noi avremmo un diritto (senza doveri precisati) di associarci (senza una disciplina associativa definita al livello immediatamente sub-costituzionale) liberamente in sindacati (da disciplinare ancora pubblicamente) in partiti (totalmente indisciplinati) con metodo democratico (confuso nella rappresentanza senza regole) per determinare la politica nazionale (corrotta).
Stiamo percorrendo gli ultimi giorni del settantesimo anno da quel 2 giugno 1948.
La corruzione istituzionale è piena com’è vuota la legislazione dell’art. 49.