"Già stasera daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi della Lega che sono pronti a fare i ministri e a lavorare per il bene dell'Italia: non ne faccio una questione di nomi e cognomi, ma di rispetto del voto degli italiani". Così Matteo Salvini in via Bellerio, parlando coi giornalisti al termine di una riunione informale sulla formazione del governo Conte con i vertici del partito.
"Passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza: abbiamo già fatto tutto quello che potevamo fare" continua il leader della Lega a chi gli chiedeva se intende fare passi indietro sulla lista dei ministri. E' la candidatura di Paolo Savona al ministero dell'Economia a rappresentare un ostacolo alla formazione dell'Esecutivo.Un nome sul quale il Carroccio fa quadrato.
"Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell'Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani" aveva scritto in mattinata su Facebook il leader della Lega.
Governo, "o si parte o non tratto più"
"Un rischio di frattura con il Quirinale? L'unico rischio che vedo è un'ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio, sarei ancora arrabbiato". E poi: "Il governo? Io lo avrei fatto anche ieri. I nomi ci sono, il programma c'è. Speriamo che nessuno abbia dubbi o problemi o si parte o non tratto più. Mi rifiuto di andare avanti ancora per giorni a trattare, disfare, discutere. O siamo in condizioni di lavorare o qualcuno se ne prenderà la responsabilità". Così Salvini parlando da un evento pubblico a Martinengo in Lombardia. Secondo indiscrezioni, questa sarebbe la lista: Salvini al Viminale, Giorgetti sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Molteni alla Funzione Pubblica, Fontana agli Affari regionali, Centinaio al 'Made in Italy', l'assessore veneta Lanzarin alla Famiglia e un esponente della Lega alla Scuola e non più alle Infrastrutture (dove il Carroccio potrebbe esprimere un vice). E nella 'lista' comparirà in neretto anche il nome di Paolo Savona per il dicastero di via XX settembre.
Di Maio: o si chiude entro 24 ore o lasciamo perdere
"Abbiamo già perso troppo tempo, o si chiude entro 24 ore e siamo messi nelle condizioni di poter cominciare a lavorare o lasciamo perdere". Così il leader del M5S, Luigi Di Maio, intervenendo a Terni. "Penso che l'Italia debba restare nell'Ue ma deve essere solidale", ha aggiunto. E poi: "Sono orgoglioso di quanto fatto negli ultimi 80 giorni. Sono orgoglioso di avere portato al Governo il nostro vero leader che è il programma elettorale votato da 11 milioni di italiani alle ultime elezioni". "Siamo orgogliosi e contenti di avere portato un nuovo metodo nella formazione del Governo". "Prima i Governi si formavano in pochissimo - ha ricordato Di Maio - perché le forze politiche si mettevano insieme e decidevano gli incarichi. Noi siamo arrivati 80 giorni fa con il 32,5% e abbiamo detto 'non si fa alcun governo se prima non stabiliamo insieme cosa vogliamo fare per gli italiani".
Di Battista attacca il Colle: "Il Quirinale non può porre veti politici"
"Il Quirinale si è comportato in maniera eccellente fino a qualche giorno fa, ultimamente ritengo inaccettabile che pensi di porre veti politici a un ministro dell'Economia come Savona". Torna a tuonare contro il presidente Sergio Mattarella l'ex deputato del M5S Alessandro Di Battista. "Il Presidente della Repubblica - ha proseguito - non si può permettere di dare indirizzi politici a un ministro o a un Presidente del Consiglio, questo va oltre il suo ruolo. L'indirizzo politico lo dà il Parlamento. normale che il ministro dell'Economia, il più politico per eccellenza, colui che deve trovare le risorse economiche per fare in modo che le proposte presentate in campagna elettorale possano diventare leggi dello Stato, sia espressione delle forze politiche, concertandolo col Presidente del Consiglio incaricato. Il veto su un ministro dell'Economia, non per ragioni di curriculum o scandali, ma per opinioni, peraltro condivise dalla maggior parte degli italiani, è del tutto inaccettabile".
Conte al lavoro, ma resta lo stallo "Stiamo lavorando".
Così Giuseppe Conte - lasciando la sua abitazione nel centro di Roma - si rivolge ai cronisti che gli chiedevano quando scioglierà la riserva. Il premier incaricato è di nuovo alla Camera per continuare a tenere i contatti e cercare una soluzione di mediazione che salvi la situazione, ma sapendo che il suo tentativo cammina su un filo. E i tempi per i prossimi passaggi si fanno sempre più incerti: qualcuno nei corridoi del Palazzo torna a parlare di elezioni e di voto di sfiducia a Conte.
Macron telefona a Conte: "Proficuo scambio su prospettive politiche Ue"
"Questo pomeriggio ho ricevuto una telefonata dal Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron, il quale ha formulato i suoi migliori auspici per il Governo che stiamo formando in Italia". Lo rivela il presidente incaricato Giuseppe Conte dal suo profilo Fb. "Questa conversazione - aggiunge - ha costituito l`occasione per un proficuo scambio sulle principali prospettive delle politiche economiche e sociali europee che coinvolgono i nostri due Paesi". Conclude Conte: "Ci siamo lasciati con l`auspicio di poterci incontrare il prima possibile per discutere in dettaglio le varie questioni di comune interesse".
Savona: veti su di me? Penso di sì "Sì che lo penso".
Così Paolo Savona risponde al gionalista della trasmissione 'Agorà' - che diffonde il video - alla domanda se pensa che ci siano veti sul suo nome per via XX settembre. All'altra domanda sul perchè l'Europa possa essere preoccupata, l'economista risponde: "Non lo so".
Incubo spread
Lo spread Btp-Bund ha chiuso a 204, dopo aver toccato i 216. Un dato che continua a preoccupare i vertici istituzionali e la Banca d'Italia. Il tetto di guardia è considerato a 250, oltre c'è il rischio di un declassamento da parte delle agenzie di rating con la possibilità che la Bce non compri più i titoli italiani. Ed è proprio la situazione economica che è stata al centro degli incontri tra il premier incarico Giuseppe Conte e il governatore di palazzo Koch Ignazio Visco e tra lo stesso Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per il partito di via Bellerio si tratta di manovre speculative che puntano a disarcionare il governo ancor prima che nasca ma Pd e Forza Italia attaccano: l'aumento dello spread è cominciato con l'accordo tra M5s e Lega sul contratto.
Moody's: Italia sotto osservazione, rischi per bilancio e riforme
In serata arriva anche una nota dell'agenzia Moody's, che ha messo sotto osservazione il rating Baa2 dell'Italia per un possibile ritocco al ribasso. Rischio di indebolimento del bilancio e stallo delle riforme strutturali sono le criticità che secondo Moody's hanno portato alla decisione di mettere il rating del nostro Paese sotto osservazione. Il rischio di un'uscita dell'Italia dall'Eurozona resta comunque molto basso: "Il presidente italiano ha un significativo potere per assicurare che qualunque governo onori gli impegni internazionali, inclusi quelli assunti con l'appartenenza all'area dell'euro". Il comunicato prosegue: ''Il contratto'' di Lega e Movimento 5 stelle ''include potenziali costose misure su tasse e spesa, senza una chiara proposta su come finanziarle''. (Rai News)
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