Ritornando all'evento di ieri, alle 8.30 in una scuola piena di palloni collorati e di studentesse in vesti di antiche greche si sono aperte ufficialmente le “Olimpiadi Codazzi 2018” coinvolgendo le altre scuole di Francia, Germania presenti a Caracas.
Il Prof Josè Gregorio Prado, ha aperto i “Giochi Olimpici” ringraziando le autorità presenti all'innagurazione della “Settimana Internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace” sottolineando che quest'anno era la prima volta che le Olimpiadi della Codazzi concidevano con quelle all'Estero.
Le autorità presenti erano da elenco ufficiale:
Sr. Antonio Maglione y Sra Marisa Di Croce ( Rep. Consulado General de Italia – Caracas)
Sr. Francesco Merola y Sra. Giuseppina Riggio (Rep. Delegados Padres/Representantes ALUMNOS)
Dr. Nello Collevecchio ( Rep. CONI – Venezuela)
Lic. Yaqueline Sànchez ( Supervisora Circuital Min Educ)
Dr. Umberto Calabrese (Editor y director Agorà Magazine)
Dra. Gladys Burgazzi (Vice Presidenta Junta Direttiva ACEAC)
Lic. Nieves Leal - Dep de Pedagogìa Alianza Francesa
Lic. Monica M. Tullio Coord Didattica – Scuola Italiana
Lic. Mireya Canelòn – Directora
Coord. Acadèmicos : Scuola Materna – Scuola Primaria – Scuola Media – Liceo Scientifico – Ed. Media General – Profesores – Personal Administrativo – Personal de Apoyo Logìstico
Dopo il rituale benvenuto sono sfilati i partecipanti ad iniziare da gli atleti delle scuole materne, scuole elementari, scuole Medie e dei Licei. Fra applausi di genitori felici, e sono iniziate le esibizioni ginniche, tutte e tutti bravissimi se proprio devo segnalare personalmente è piaciuta l'esibizione di Ginnastica Ritmica, ma così come non apprezzare il palleggio di giovani “Francesco Totti” o essendo in sudamerica di “Pelé” 15 minuti con piedi, testa e petto senza mai far toccare la palla a terra...forse se qualcuno passava dalla Codazzi eravamo anche noi ai Mondiali di Russia... veramente bravi
Restando alla cronaca prima dell'accenzione del fuoco “sacro sportivo” con l'arrivo della torcia, hanno letto in perfetto spagnolo, italiano, francese, tedesco e inglese i loro discorsi quattro studentesse in veste di antiche greche e uno studente.
Di cui riporto integralmente il discorso italiano della studentessa del IV anno del liceo scientifico Valentina Varella Beloccia
"Chi si impegna per lo sport e lo diffonde, aiuta il Paese"
(Sergio Mattarella, allo Stadio dei Marmi in occasione della sua visita nella sede del CONI il 12/6/2017)
Domenica 3 giugno 2018 il CONI celebrerà la XV Giornata Nazionale dello Sport, festa aperta a tutti che si svolge contemporaneamente su tutto il territorio Nazionale, ogni anno dal 2003, la prima domenica di giugno.
Una grande festa all’insegna di chi ama e pratica lo sport e della promozione di tutte le discipline sportive coinvolte, con eventi e manifestazioni in molti Comuni italiani.
Quest’anno, sul tema "Lo sport difende la natura", vicino alle istanze declinate dal CIO attraverso l'Agenda 2020, nella quale la sostenibilità ambientale viene identificata come una delle finalità da perseguire, si parte dalla responsabilità che lo sport ha dal punto di vista educativo e sociale anche nel preservare, tutelare e valorizzare la natura.
Il tutto si è svolto sotto la direzione del CONI che, in coordinamento con le associazioni e gli organismi sportivi operanti nel territorio ed insieme agli Enti Locali, assumendo, nell’ambito delle proprie competenze, iniziative volte a promuovere e a valorizzare la funzione educativa e sociale dello sport quale fondamentale fattore di crescita e di arricchimento dell’individuo, di preservazione della salute, di miglioramento delle qualità della vita e di responsabilizzazione e rafforzamento della società civile.
Novità importante di questa edizione è il coinvolgimento, a seguito di UN accordo tra il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale/Direzione Generale degli Italiani all’Estero, delle nostre Comunità Italiane all’Estero: ogni Delegato CONI operante nei sei Paesi riconosciuti (Argentina, Brasile, Canada, Stati Uniti, Svizzera e Venezuela) ha organizzato iniziative promozionali nei Paese di appartenenza per celebrare la Giornata nella stessa data in cui avrà luogo in Italia.
“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni.
Gli eroi che sono vicini a me sono un esempio di questo potere. Sono valorosi non solo in campo, ma anche nelle loro comunità, locali ed internazionali. Sono campioni, e meritano di essere mondialmente riconosciuti come tali. (…) La loro eredità sarà quella di lasciare un mondo dove le regole del gioco sono uguali per tutti, e il comportamento è guidato dal fair play e dalla grande sportività.” –Nelson Mandela, Laureus World Sports Awards, 2000
La nostra scuola parlerà il linguaggio dei Giochi Olimpici come li conosciamo oggi si svolsero per la prima volta nel 1896 ad Atene; ma le prime competizioni sportive risalgono al VIII secolo a.C.
Atene è conosciuta per la sua enorme ricchezza storica ed artistica, ma non solo; è nota anche per essere la sede dei primi Giochi Olimpici dell’Età Moderna nel 1896. Il merito di questo spetta al barone Pierre de Coubertin, storico e pedagogista francese che, durante un Congresso alla Sorbona di Parigi, propose di far competere in uno stesso evento gli sportivi provenienti da tutto il mondo, e recuperare così lo spirito di Olimpia.
La sua proposta fu accolta positivamente e dalla fine del XIX secolo si celebrano ancora ogni quattro anni; non si svolsero solo negli anni a cavallo delle due guerre mondiali.
I Giochi Olimpici non furono di certo le prime competizioni sportive ad Atene. Le prime risalgono infatti al VIII secolo a.C. Da quasi tremila anni gli sportivi delle diverse città greche si riunivano ogni quattro anni, o, per meglio dire, ogni olimpiade (periodo che intercorre tra due celebrazioni dei Giochi Olimpici) per gareggiare nelle diverse discipline. La prima competizione a noi nota risale all’anno 776 a.C. e si celebrò nella città di Olimpia, a quasi 300 chilometri da Atene; mentre altre si svolsero in diverse città come Delfos, Corinto e Nemea; ma la culla dei Giochi Olimpici rimase questa città del Peloponneso. Il sito archeologico di Olimpia, città che sorge in una valle situata lungo il corso del fiume Alfeo, fu dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1989. Nel santuario Altis si conservano le installazioni sportive degli antichi giochi. Possono essere visitati: lo stadio in cui si svolsero le prime competizioni sportive, oltre 2800 anni fa, il ginnasio, dove si allenavano gli sportivi, ed il Tempio di Zeus, divinità in onore della quale si celebravano le competizioni.
Non essendovi una netta distinzione tra mitologia e storia circa l’origine dei Giochi, non è sempre semplice distinguerle; ma si crede comunque che la loro nascita fu allo stesso tempo un tentativo di riunire il popolo greco, disperso nelle varie città-stato, ed un evento per rendere omaggio al dio Zeus. Il nome Olimpia deriva dal sacro monte dell’Olimpo, residenza del dio del tuono. La settimana precedente e quella successiva alla cerimonia olimpica venivano sospese le guerre in tutta la Grecia; questa tregua, nota con il nome di ekekheiria, veniva trasmessa con sufficiente anticipo dagli spondofori o messaggeri. Tra le discipline in cui si sfidavano gli atleti il lancio del disco e del giavellotto, la lotta e le gare equestri. I vincitori erano proclamati eroi, onore che mantenevano poi tutta la vita. Quando facevano ritorno nelle proprie città natali venivano fatti passare attraverso una breccia nel muro che si chiudeva rapidamente, affinchè il trionfo non scappasse, ed attribuivano l’importante risultato a Zeus. Per approfondimenti sulle olimpiadi antiche potete visitare il Museo di Storia degli Antichi Giochi ad Olimpia, vi troverete diversi oggetti utilizzati dagli atleti dell’epoca, dai vasi in cui custodivano i propri oli agli strumenti che utilizzavano per l’allenamento, come pesi od anelli.
Passarono dodici secoli prima che si celebrassero di nuovo altre olimpiadi. I primi giochi Olimpici si svolsero nello Stadio Panatenaico di Atene, uno dei monumenti attualmente più visitati della città e costruito nello stesso luogo in cui nel 330 a.C si celebravano le Panatenee, competizioni in onore della dea Atena. Parteciparono 241 atleti in rappresentanza di 14 paesi. Nelle seguenti Olimpiadi, quelle di Parigi del 1900, furono 997. I giochi tornarono di nuovo ad Atene nel 2004, con 10.625 partecipanti ed un grande dispiego di mezzi che avrebbe conquistato tutti gli dei dell’Olimpo.
La torcia olimpica
Nella cultura greca il fuoco era un elemento sacro e ve ne era uno acceso davanti ai principali templi. Questa tradizione fu reintrodotta nei Giochi Olimpici di Amsterdam del 1928, mentre in quelli di Berlino del 1936 si organizzò per la prima volta la staffetta che porta la torcia dalle rovine delle Tempio di Hera ad Olimpia fino allo Stadio Olimpico della città ospitante.
Noi, neo diplomati, oggi accenderemo la fiamma e continueremo ad illuminare il nostro futuro
Noi Codazzini , oggi parleremo il linguaggio dello sport :
“ Lo sport ha il potere di cambiare il mondo”
“El deporte tiene el poder de cambiar el mundo”
“Sport has the power to change the world”
“Le sport a le pouvoir de changer le monde”
GRAZIE
A continuazione tre video e le foto di una bellissima giornata di sport, cultura e futuro
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